giovedì 19 marzo 2009

off topic: basket; it's "march madness"!!!

Di Diego Del Pozzo

La "Follia di marzo", la "March Madness", per gli appassionati di basket non è quella che descrive le bizze meteorologiche tipiche di questo mese dell'anno, bensì la definizione calzante per quello straordinario evento sportivo, realmente unico al mondo, che è il torneo Ncaa di basket. Vi prendono parte le migliori 64 squadre di College degli Stati Uniti, che si affrontano, in uno spietato tabellone a eliminazione diretta, fino al momento culminante della Final Four, in programma quest'anno a Detroit dal 4 al 6 aprile. Il torneo Ncaa è iniziato oggi e le prime partite del turno eliminatorio inaugurale sono già state disputate.
Per introdurre degnamente un evento unico come questo, sul quale anche il presidente Barack Obama s'è pronunciato (pronosticando North Carolina vincente), mi piace citare alcuni stralci da tre bellissimi articoli che Stefano Olivari ha pubblicato in questi giorni sul suo blog Indiscreto.
Il primo articolo (Dietro al tabellone) inquadra il torneo Ncaa e ne chiarisce il regolamento, mentre il secondo (Insana passione) e il terzo (Pittsburgh campione) passano in rassegna alcune tra le squadre più attese e introducono le partite principali del primo turno eliminatorio.
Un'ultima notazione, prima di lasciare la parola a Stefano Olivari: quest'anno gli appassionati di tutto il mondo possono seguire gratis l'intero torneo, utilizzando il servizio di streaming March Madness on Demand, realizzato dalla Cbs sul sito ufficiale della Ncaa. Per chi volesse seguire le partite in televisione, sul canale 213 di Sky, Espn America, è assicurata una copertura massiccia dell'intero torneo. Buon divertimento a tutti, dunque, con l'unica e sola "March Madness".
----------------------------------------------------------------------------
Le 347 squadre della Division I del basket Ncaa - scrive Stefano Olivari - "[...] sono divise in 32 conference, in cui criteri geografici si mescolano a tradizione e considerazioni finanziarie: questo è stato senza dubbio l'anno della Big East (tre teste di serie su quattro nel torneo: La Louisville di Pitino, Pittsburgh e Connecticut), ma al top del prestigio sono ACC (da dove viene la quarta teoricissima partecipante alle Final Four di Detroit, cioè North Carolina), Big Ten, Big 12, Pac Ten, Southeastern. Per farla breve: 31 conference (tutte tranne la Great West) qualificano la vincitrice del torneo di conference (o della regular season, come nel caso, unico, della Ivy League) al torneo NCAA, mentre gli altri 34 posti per arrivare a 65 vengono assegnati da un commissione che lavora per mesi ma che formalmente si riunisce e delibera la domenica prima del torneo, la selection Sunday, basandosi su criteri oggettivi (scontri diretti fra squadre di conference diverse, record assoluto), altri più vaghi, ed uno che secondo noi sta a metà strada. Parliamo del famoso RPI, il Rating Percentage Index: una formula che sembra complicatissima ma che in realtà non lo è, che tiene conto della percentuale di vittorie, della percentuale di vittorie dell'avversario e della percentuale di vittorie degli avversari incontrati dall'avversario. Un buon modo di dare oggettività ai record, che comunque non debella del tutto quelli costruiti a tavolino in stile boxe. In genere le sei conference prima citate hanno altre tre o quattro 'chiamate' ciascuna oltre alla qualificata di diritto, ma non c'è una regola fissa. Alla fine la commissione arriva alle 65, creando inevitabilmente scontenti: il sistema è lontano dalla perfezione, ma in un territorio così vasto e con valori sportivi così diversi è un male necessario [...]".
(Nella foto qui sotto, l'esplosivo Blake Griffin di Oklahoma)
La presentazione di Olivari delle quattro zone nelle quali è diviso il tabellone del torneo Ncaa inizia dal Midwest. "[...] Dire che Louisville arriverà in carrozza alle Final Four è una banalità, anche un po' azzardata: superati facilmente gli Eagles nel primo turno, l'avversaria sarà probabilmente Ohio State (primo turno con Siena). Si giocherà a Dayton, Ohio, poco distante dalla sede di Ohio State ma nemmeno così lontana (per gli standard americani: dividendo le miglia per il limite di velocità vengono tre ore e rotti) da quella di Louisville: il fattore campo penderà più per OSU, ma per Samardo Samuels e compagni non sarà come giocare in trasferta a Salonicco. Senza ammorbarvi con nomi e cifre, questi secondo noi (visione parzialissima, in tivù e via web si vedono quasi solo le grandi) personaggi e squadre per cui vale la pena di perdere il sonno. a) Il nostro Daniel Hackett e la sua USC che a sopresa ha vinto il torneo della Pac 10: la squadra di Floyd può contare anche sul talento del probabile 'one and done' DeMar DeRozan e su quello di Taj Gibson; b) la Kansas di Bill Self, nostra favorita (anche se è numero 3 nel ranking) per incontrare i Cardinals in finale e farli anche soffrire: la pericolosità costante in attacco di Sherron Collins e la solidità di Cole Aldrich possono essere da Final Four; c) Jon Diebler, guardia di Ohio State e nostra insana passione: qualcosa in più del solito supertiratore bianco che tutti abbiamo sognato di essere, o forse il solito abbaglio da troppi Happy Days. Ragazzo dell'Ohio e fra le altre cose leader ogni epoca nei marcatori delle high school di uno stato dove l'high school l'ha frequentata anche LeBron James... d) Jeff Teague di Wake Forest, al di là delle fredde cifre per noi il miglior attaccante della NCAA. E ora il pronostico: dall'alto verso il basso Louisville-Ohio State, Utah-Wake Forest, Dayton(mini-upset su West Virginia)-Kansas, USC-Michigan State [...]".
L'analisi di Olivari prosegue con le altre tre zone del tabellone. "L'East Regional ha due fra le squadre di college più seguite in Italia, UCLA e Duke, ma anche molto altro. Favorita ovviamente Pittsburgh, che ha tre giocatori copertina: il completissimo costruttore di gioco Levance Fields, l'ala piccola Sam Young e il supercentro DeJuan Blair, per quello che abbiamo visto con meno punti deboli dell'altro intimidatore della Big East, il tanzaniano Hasheem Thabeet (Connecticut). Poco fisica la numero due Duke: Kyle Singler sembra un po' in calando, Jon Scheyer è in formissima come tiro e come tutto, Gerald Henderson (figlio del Gerald Henderson di due anelli con i Celtics anni Ottanta) è migliorato come personalità. Piace molto Villanova, ma senza creatività puntiamo su Pittsburgh. Nel South Regional potrebbe non vincere la numero uno, cioè la North Carolina di un Tyler Hansbrough al quale ormai in tanti hanno preso le misure e dell'elegante Wayne Ellington. Ty Lawson non sta bene, se al suo posto il gioco lo dovesse far nascere Bobby Frasor punteremmo fin da adesso soldi sulla Oklahoma del videogioco Blake Griffin, una specie di Charles Barkley (ma senza tiro dalla media) con agilità da Dwyane Wade (ma quindici centimetri più alto) e aggressività da... Griffin. Prossima prima scelta assoluta al draft, Griffin potrà essere tenuto fuori dalle Final Four solo da una NC al massimo o dall'eroica Syracuse che fra la commovente 2-3 di Boeheim e la personalità di Jonny Flynn potrebbe fare il colpo [...]. Il West è il Regional di Connecticut, che fra le numero uno del ranking è quella con il cammino più facile verso Detroit: se non si fosse fatto male Jerome Dyson sulla squadra di Calhoun avremmo messo la casa, ma con quello che hanno sotto canestro (oltre a Thabeet anche Jeff Adrien) e con la vena di A.J. Price non dovrebbero temere nemmeno la Memphis di Calipari e di Tyreke Evans. Concludendo, le nostre Final Four? Connecticut-Kansas e Oklahoma-Pittsburgh. Campione NCAA Pittsburgh. Rimanete collegati: non a noi che siamo dei parolai, ma a Espn America ed al sito CBS".

3 commenti:

  1. Le prime partite sono state bellissime. Grande il servizio di streaming della Cbs!

    RispondiElimina
  2. Bel pezzo!
    l'ho segnalato tramite Facebook ad un amico che fa (anche) l'allenatore di basket.

    RispondiElimina