mercoledì 27 novembre 2013

champions league: malafede catodica dopo borussia-napoli 3-1

Di Diego Del Pozzo

Ieri sera, seguendo in televisione su Sky Sport la triste serata di Champions League di Borussia Dortmund - Napoli 3-1, ho imparato le seguenti cose:
Marco Reus segna il rigore del 1-0
1) Che una squadra forte all'inizio di un nuovo progetto tecnico (Napoli) e un'altra fortissima che gioca assieme da molti anni, con lo stesso allenatore e lo stesso modulo (Borussia Dortmund) sono la stessa cosa;
2) Che Rafa Benitez non sa dare la mentalità internazionale alla propria squadra;
3) Che un rigore ridicolo capace di permettere a una squadra fortissima di impostare il match nel modo desiderato non significa nulla;
4) Che avere due terzini veri per il 4-2-3-1 e avere Armero a sinistra è la stessa cosa;
5) Che il girone di Champions League del Napoli di due anni fa (Bayern Monaco, un Manchester City privo di esperienza internazionale e un Villarreal derelitto e poi retrocesso a fine stagione in Spagna) era più difficile di quello di quest'anno (il miglior Arsenal degli ultimi cinque anni, i vicecampioni d'Europa del Borussia Dortmund e la terza-quarta squadra francese come il Marsiglia): parola di Maurizio Crosetti, firma sportiva de "La Repubblica";
6) Che il Milan ha compiuto un'impresa straordinaria a vincere a Glasgow col fortissimo Celtic;
7) Che Kakà ha compiuto un'impresa straordinaria a segnare quel primo gol di testa, dopo aver convinto i difensori scozzesi a lasciarlo solo a mezzo metro dalla linea di porta;
8) Che il Milan ci ha messo il cuore e qualcosa in più per giocare e vincere anche per il suo presidente contro "tutto quello che gli stanno facendo" (parole testuali di Abbiati, portiere rossonero e dipendente Fininvest);
9) Che, tornando al Napoli, ha deluso perché gli bastava un punticino a Dortmund e non lo ha saputo fare;
10) Che, però, adesso al Napoli "basterà" vincere 3-0 in casa con l'Arsenal per qualificarsi e, dunque, se non ci riuscirà avrà fortemente deluso.
Invece delle tante puttanate che ho sentito ieri nel postpartita di Sky Sport, però, credo che il miglior commento alla situazione del Napoli in Champions sia il seguente, dal sito ufficiale dell'Arsenal: "È incredibile ma è la realtà. Noi dobbiamo ancora finire il lavoro. […] È la prima volta, in più di 150 partite di Champions League giocate, che mi capita un gruppo nel quale con 12 punti a una gara dalla fine non siamo ancora certi della qualificazione". Non le ha pronunciate uno qualunque, ma il grande Arsène Wenger, manager dell'Arsenal da 17 stagioni consecutive. E questo è il miglior riconoscimento alla forza delle altre due rivali del girone, Napoli e Borussia Dortmund, che rischiano di essere eliminate facendo 12 punti. Il resto, per fortuna, sono soltanto chiacchiere da avanspettacolo, fatte in malafede da parte di commentatori in malafede.
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