venerdì 26 novembre 2010

un bel libro sulla solitudine dei portieri di calcio

"Sono un combattente solitario. Dopo di me non c'è più nulla. Sono l'ultimo uomo, ne sono consapevole, nessuno può fare nulla per me...". Nelle parole di Uli Stein, mente sveglia e numero uno dell'Amburgo negli Anni Ottanta, l'essenza del ruolo del portiere, rimasto una figura romantica e vulnerabile anche nel nostro calcio moderno.
Proprio sull'originalità del ruolo punta il dito l'autore di questo esauriente e divertente almanacco dei portieri, sorta di azzeccata raccolta di personaggi e storie, tutte particolari e imprevedibili. Dai mitici Combi, Jascin, Zoff, Banks, Maier ai supermen moderni (Buffon, Casillas, Julio Cesar); e poi Albertosi, Zenga, Shilton, Ceni, Barthez, Pfaff, Kahn, Mazurkiewicz... Un capitolo è dedicato anche ai "numeri 1 che non ti aspetti", a quei personaggi della storia o della letteratura accomunati dall'essere stati - in qualche momento, lungo o breve, della loro vita - portieri di calcio: Camus, Nabokov, Che Guevara, Conan Doyle, fino ad arrivare addirittura a Giovanni Paolo II. Infine, da Abbiati a Zoff, le schede dei portieri più famosi. "Essere un bomber è un sogno, fare il portiere è una missione".

Gianpaolo Santoro, La solitudine dei numeri uno, ManifestoLibri - 176 pagine, 18 euro.

martedì 23 novembre 2010

lunedì 22 novembre 2010

giovedì 18 novembre 2010

l'esordio dell'under 21 di ciro ferrara da "obiettivo calcio"

Obiettivo Calcio: L'under 21 di Ferrara è un punto Fermo: "Qualche annotazione sull'esordio dell'Under 21 di Ciro Ferrara nel test amichevole di Fermo contro la Turchia, vinto dagli azzurri per 2-1 (doppietta di Macheda..."

domenica 14 novembre 2010

giovedì 11 novembre 2010

nella liga, preciado (gijon) attacca mourinho: "farabutto!"

Di Diego Del Pozzo

José Mourinho inizia a farsi amare anche in Spagna. Tra i suoi fans, c'è anche l'allenatore dello Sporting Gijon, Manolo Preciado, che a pochi giorni dal confronto diretto in programma domenica sera allo stadio Molinon dedica parole di fuoco al tecnico portoghese: "Mourinho è un farabutto!", urla Preciado contro lo Special One, reo di aver accusato la formazione asturiana di aver "regalato" a settembre la vittoria al Barcellona nel match disputato al Camp Nou, quando lo stesso Preciado schierò una formazione rimaneggiata rispetto all'undici titolare.
"Forse - aggiunge il tecnico dello Sporting Gijon - la sua era solo una battuta. Ma poi l'ha ripetuta. Se voleva essere uno scherzo, è stato pessimo. Se voleva provocare per avere una risposta dal Barcellona, non l'avrà. Se parla sul serio, è un farabutto. Mourinho ha mancato di rispetto a una società umile come lo Sporting e domenica sera troverà un ambiente rovente".
Per la cronaca, Mourinho domenica non sarà seduto in panchina, poiché dovrà scontare la prima giornata di squalifica comminatagli in terra iberica, a conferma di come, evidentemente, il problema non fosse l'intolleranza della giustizia sportiva italiana.

martedì 9 novembre 2010

napoli: un grande cavani fa dimenticare liverpool

venerdì 5 novembre 2010

europa league: gerrard da solo spezza i sogni del napoli

Di Diego Del Pozzo

Sempre a proposito di caratura internazionale, l'ottimo Napoli sceso in campo ad Anfield nel ritorno di Europa League, contro un Liverpool dominato per almeno un'ora di gioco, è stato letteralmente spazzato via, nel finale di gara, dal solo Steven Gerrard, non appena mister Roy Hodgson ha rotto gli indugi e lo ha fatto alzare dalla panchina.
Ebbene, in pochi minuti il fuoriclasse dei Reds ha risposto alla grande al suo allenatore e al pubblico che lo invocava, con una tripletta che ha annullato la rete iniziale di Lavezzi e ha fissato il punteggio sul 3-1 conclusivo. Peccato, perché sui tre gol inglesi pesano anche alcuni clamorosi errori difensivi dei napoletani. Però, di fronte alla personalità immensa del simbolo di questo Liverpool, i giovanotti in maglia azzurra sono sembrati - come si dice a Napoli - "piscitielli 'e cannuccia", ovvero pesciolini di acqua dolce di fronte a uno squalo.

giovedì 4 novembre 2010

l'inter riscopre la "sindrome dell'eterno rimpianto"

Di Diego Del Pozzo

Per capire fino in fondo le reali difficoltà con le quali si sta confrontando (e dovrà confrontarsi anche in futuro) Rafa Benitez nel suo ruolo di allenatore dell'Inter, al di là dei tanti infortuni e dell'inevitabile appagamento post-triplete di gran parte della sua rosa, basta guardare ciò che è accaduto negli ultimi due giorni, in occasione del turno di Champions League.
Infatti, mentre martedì sera i nerazzurri venivano letteralmente disintegrati a Londra dal Tottenham, con una rassegnazione fatalistica che va ben oltre il 3-1 finale, a Milano centinaia di tifosi interisti accoglievano da trionfatore José Mourinho, in città alla guida del Real Madrid per affrontare il Milan la sera dopo: atmosfera surreale, supporters nerazzurri a urlargli "Torna a Milano" et similia, con i decibel dei cori ulteriormente aumentati ieri sera, al momento dell'uscita di Mourinho dall'albergo per raggiungere San Siro, con l'autobus del Real Madrid letteralmente preso d'assedio da truppe di interisti in preda alla nostalgia.
Visto dall'esterno, mi sembra chiaro come l'ambiente dell'Inter stia seriamente rischiando di ricadere nella medesima sindrome che lo stesso Mourinho aveva contribuito a guarire (si pensava per sempre) con i successi dell'anno scorso: la nostalgia verso un passato irripetibile, che ha frenato per decenni la crescita nella mentalità della squadra. Il rischio, adesso, è che dal rimpianto eterno verso Herrera si passi a quello, altrettanto eterno, nei confronti del tecnico portoghese.