Infatti, mentre martedì sera i nerazzurri venivano letteralmente disintegrati a Londra dal Tottenham, con una rassegnazione fatalistica che va ben oltre il 3-1 finale, a Milano centinaia di tifosi interisti accoglievano da trionfatore José Mourinho, in città alla guida del Real Madrid per affrontare il Milan la sera dopo: atmosfera surreale, supporters nerazzurri a urlargli "Torna a Milano" et similia, con i decibel dei cori ulteriormente aumentati ieri sera, al momento dell'uscita di Mourinho dall'albergo per raggiungere San Siro, con l'autobus del Real Madrid letteralmente preso d'assedio da truppe di interisti in preda alla nostalgia.
Visto dall'esterno, mi sembra chiaro come l'ambiente dell'Inter stia seriamente rischiando di ricadere nella medesima sindrome che lo stesso Mourinho aveva contribuito a guarire (si pensava per sempre) con i successi dell'anno scorso: la nostalgia verso un passato irripetibile, che ha frenato per decenni la crescita nella mentalità della squadra. Il rischio, adesso, è che dal rimpianto eterno verso Herrera si passi a quello, altrettanto eterno, nei confronti del tecnico portoghese.
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