giovedì 28 aprile 2011

mourinho, porqué?

Porqué non ammetti di aver perso con chi è più forte e gioca meglio di te?
Porqué vedi complotti ovunque?
Porqué metti in evidenza la pagliuzza negli occhi altrui e ignori la trave nei tuoi?
Porqué, una volta tanto, non stai zitto?

lunedì 25 aprile 2011

giovedì 21 aprile 2011

inler "core 'ngrato" preventivo?

Di Diego Del Pozzo

Gokhan Inler è davvero un gran centrocampista, oltre che un professionista serissimo. Lo ha dimostrato anche sul prato del San Paolo, suggellando una prestazione maiuscola con un eurogol contro quella che, con ogni probabilità, sarà la sua prossima squadra. E la mancata esultanza del capitano della nazionale svizzera è un segnale chiarissimo che lascia ben sperare in tal senso...
Certo, se magari l'ottimo Gokhan si fosse limitato semplicemente alla prestazione di qualità nessun tifoso azzurro se ne sarebbe rizelato...
Comunque, nessuno è perfetto...

lunedì 18 aprile 2011

venerdì 15 aprile 2011

il week-end calcistico europeo, tra "clasico" e derby di f.a. cup

In Champions League hanno regolato rispettivamente Tottenham e Shakhtar Donetsk, assicurandosi così un doppio scontro diretto in semifinale. Prima, però, Real Madrid e Barcellona si affronteranno in campionato per fare chiarezza sulla Liga spagnola (qui, una foto della "manita" dell'andata: 5-0 al Camp Nou).SPAGNA - Le merengue di Mourinho, infatti, hanno otto punti da recuperare ai blaugrana e, se non dovessero vincere sabato sera al Bernabeu, lascerebbero quasi matematicamente il titolo nelle mani della formazione di Guardiola. Trasferta decisamente meno insidiosa rispetto a quella del Barca attenderà invece il Valencia (terzo) che, sempre sabato, sarà di scena sul campo del fanalino di coda Almeria, mentre il Villarreal (quarto) lunedì sera aprirà le porte dello Stadio Madrigal al Saragozza. Per quanto riguarda la corsa alle posizioni che valgono l'Europa League, poi, Siviglia (quinto) e Athletic Bilbao (sesto) dovranno fare attenzione alla voglia di Getafe e Osasuna di allontanarsi dalla zona retrocessione. L'Atletico Madrid (settimo), invece, sarà impegnato nello scontro diretto sul campo dell'Espanyol (ottavo). Infine, le chance salvezza di Malaga ed Hercules passeranno inevitabilmente attraverso gli incontri che le vedranno opposte rispettivamente a Maiorca e Levante. A completare il programma della trentaduesima giornata del campionato spagnolo saranno, quindi, le gare di Deportivo La Coruna e Real Sociedad, che ospiteranno Racing Santander e Sporting Gijon.
INGHILTERRA - Mentre la capolista è impegnata nella semifinale di Coppa d'Inghilterra, le sue dirette inseguitrici possono approfittarne per accorciare, almeno per qualche giorno, il distacco in classifica. Domani, infatti, il Manchester United è di scena a Wembley, contro i cugini del City: in palio l'accesso alla finale di F.A. Cup per continuare a sognare il treble. Reduci dalla vittoria sul Chelsea, che ha spalancato le porte delle semifinali di Champions League, i Red Devils di Sir Alex Ferguson recuperano la trentatreesima giornata di Premier League martedì sera a St James' Park, ospiti del Newcastle. Virtualmente salvi a quota 39, i Magpies hanno rallentato nelle ultime quattro settimane, subendo tre sconfitte. Nello United rientra Wayne Rooney dopo la squalifica di due giornate. Alle spalle del Manchester United insegue staccato sette lunghezze l'Arsenal, che però ha una partita da recuperare e lo scontro diretto il primo maggio in casa. Domenica è all'Emirates stadium l'incontro di cartello, con i Gunners che ricevono la visita del Liverpool. Dopo tre pareggi consecutivi, gli uomini di Arsene Wenger sono tornati alla vittoria nell'ultimo turno in casa del Blackpool, così come i Reds, a -8 dalla Champions League ma saldamente in corsa per un posto in Europa League. Sfida tra bomber: da una parte Robin Van Persie, dall'altra Andy Carroll che nell'ultima vittoria contro il Manchesetr City ha messo a segno la sua prima doppietta con la nuova maglia. Ancora traumatizzato per l'uscita dall'Europa il Chelsea, terzo a -11 dallo United, fa visita al West Bromwich Albion per mantenere accese le ultimissime speranze di rimonta: un'impresa disperata per i Blues di Carlo Ancelotti, i quali pure hanno disputato una partita in meno (recupero mercoledì prossimo, in casa contro il Birmingham City). Intanto prosegue il digiuno al gol di Fernando Torres, salito a 693 minuti.
GERMANIA - Il Borussia Dortmund viaggia ormai a marce ridotte mentre il Bayer Leverkusen corre spedito, ma a cinque giornate dal termine sono ancora cinque le lunghezze che separano le due battistrada della Bundesliga. Un vantaggio rassicurante, anche se nelle ultime quattro giornate la squadra allenata da Jürgen Klopp ha mostrato di avere il fiato corto, vincendo solo una volta. E il Leverkusen ne ha approfittato, recuperando sette punti in virtù di quattro vittorie. Ma Jupp Heynckes, che domenica è atteso all'Allianz Arena, preferisce restare sottotraccia e giura di non pensare alla clamorosa rimonta. Certo è che qualora il Borussia, che ospita tra le mura amiche il Friburgo (quattro vittorie esterne in questa stagione), dovesse accusare l'ennesimo passo falso, la corsa al campionato resterebbe aperta fino alla fine, con un epilogo ancora tutto da scrivere. Soprattutto se il Bayer saprà confermare il suo attuale stato di grazia anche contro il Bayern Monaco, ancora sotto shock per il licenziamento di Louis Van Gaal. Reduce da una striscia di otto risultati utili consecutivi, con una vittoria il Leverkusen metterebbe al sicuro il secondo posto, compromettendo viceversa l'approdo alla prossima Champions dei bavaresi. Ma ora che è stato esonerato Van Gaal, la società di Monaco di Baviera si aspetta una reazione dai suoi giocatori, fermi al quarto posto, una lunghezza dietro all'Hannover. La squadra di Mirko Slomka è di scena ad Amburgo mentre il Mainz, staccato otto lunghezze dalla zona Champions, ospita il fanalino di coda Borussia Monchengladbach. Appuntamento a Brema per lo Schalke 04, ormai senza obiettivi in campionato.
FRANCIA - Il ko in casa del Monaco tutto sommato non ha provocato particolari danni. Le principali inseguitrici non ne hanno, infatti, approfittato e adesso la capolista Lilla avrà l'opportunità di dilatare il proprio vantaggio sulla coppia formata da Olympique Marsiglia e Lione. Per riuscirci, i mastini di Rudi Garcia dovranno superare sabato sera in casa l'ostacolo Bordeaux, formazione che non espugna il campo del Lilla dal 2002 (poi due pari e ben 5 sconfitte). Se Hazard e compagni dovessero riuscire a fare bottino pieno, domenica OM e Lione si ritroverebbero costretti a vincere. Per entrambe, però, l'avversario sarà tutt'altro che facile, e per giunta in trasferta: i campioni uscenti di Deschamps, staccati di tre punti dalla vetta, andranno a far visita al Montpellier, mentre gli uomini di Puel (a cinque punti dal Lilla) saranno ospitati dal Paris Saint-Germain. Ad avvantaggiarsi potrebbe quindi essere anche il Rennes, che in casa non dovrebbe avere troppi problemi a regolare il Lorient. Per quanto riguarda la lotta per non retrocedere, invece, saranno ben cinque le partite a mettere in palio punti pesanti per conquistare la salvezza. Il Valenciennes avrà l'occasione più ghiotta per prendere una bella boccata d'ossigeno, visto che sarà di scena sul campo del fanalino di coda Arles, squadra che ormai non ha più nulla da chiedere alla stagione. Per il Lens, invece, il match interno col Brest potrebbe essere l'ultima occasione per continuare a sperare ancora nella salvezza. Trasferte insidiose attendono poi Monaco, Caen e Auxerre: i monegaschi, dopo aver fermato la prima in classifica, tenteranno di ripetersi in casa del Nizza, il Caen sarà ricevuto dal Sochaux, mentre l'Auxerre affronterà il Tolosa. A completare il programma della trentunesima giornata di Ligue1 sarà, quindi, l'impegno casalingo del Saint-Etienne col Nancy.
Fonte: Ansa.

domenica 10 aprile 2011

serie a: napoli a - 3, ma va bene così... per ora...



il napoli raggiunge la vetta, almeno fino al posticipo!

Di Diego Del Pozzo Incredibile! Almeno fino al posticipo di stasera tra Fiorentina e Milan, il Napoli è in vetta alla classifica di Serie A (a sole sei giornate dalla fine) a pari punti con i rossoneri! Chi avrebbe mai potuto immaginarlo... Oggi pomeriggio, a Bologna, gli uomini di Mazzarri hanno portato a casa una vittoria (0-2: Mascara e Hamsik su rigore, in alto le foto) col piglio della squadra di rango. E sugli spalti del Dall'Ara c'erano ben 15mila supporters azzurri al seguito della squadra (nella foto qui sotto). Adesso può davvero succedere qualsiasi cosa. Staremo a vedere...

sabato 9 aprile 2011

impresa dell'inter: 2-0 a un chievo già in vacanza...

Di Diego Del Pozzo

Adesso i commentatori di regime parleranno di squadra in ripresa, di crisi superata e di rincorsa verso lo scudetto ripartita di getto.
In realtà, invece, poco fa l'Inter è riuscita nell'impresa di battere, con due gol fortuiti giunti negli ultimi venticinque minuti di gioco, una squadra sazia e già in vacanza come il Chievo, reduce dall'amichevole di domenica scorsa contro la Sampdoria e, per giunta, guidata da un presidente tifosissimo nerazzurro.
Però, sono pronto a scommetterci, domattina qualche commentatore parlerà persino di ritrovata solidità difensiva della truppa di Leonardo, nonostante il Chievo abbia sfiorato il gol almeno in quattro nitide occasioni...

martedì 5 aprile 2011

il ct prandelli si schiera col napoli nella lotta per lo scudetto

Di Diego Del Pozzo

Così, dopo gli attestati di stima delle scorse settimane, il commissario tecnico della nazionale italiana, Cesare Prandelli, ha deciso di schierarsi ufficialmente a favore di una delle contendenti per la vittoria in Serie A: "Per lo scudetto - ha fatto sapere oggi pomeriggio - tifo Napoli". E ha proseguito: "In loro, rivedo la mia Fiorentina degli anni passati, per la capacità di coinvolgere i tifosi e per la qualità della programmazione. Anche noi a Firenze volevamo lottare per questi traguardi. Il Napoli sta dando una risposta straordinaria in termini di compattezza e merita i suoi successi".
Il ct, poi, è tornato a esaltare il collega Walter Mazzarri. "Ha il merito straordinario - ha spiegato - di valorizzare tutti i giocatori, senza snaturare il suo modulo. Quando hai un impianto di gioco condiviso da chi scende in campo si hanno questi risultati: Walter è stato geniale nel capire le caratteristiche dei suoi calciatori e ha messo a loro disposizione un tracciato. Non danno mai riferimenti, con due giocatori tra le linee. E per le difese diventa difficile chiudere gli spazi. Insomma, Mazzarri è il Maradona di questo Napoli".

il napoli infinito di mazzarri secondo gabriele romagnoli

Di Gabriele Romagnoli
(La Repubblica - 5 aprile 2011)

Walter Mazzarri è un uomo che viene da lontano. Gli piace così: altrimenti si perderebbe, e perderebbe. Vince quando ha l'handicap, l'impossibile distanza dal successo. Per esaltarlo ci vogliono undici punti di penalizzazione, due gol di svantaggio, una faccia da sassofonista di balera in un mondo di fighetti e, soprattutto, il cronometro stremato che non ne può più e vuole smettere di correre. È lì che Mazzarri costruisce la sua estrema fortuna. Lo fa con una scaramantica cerimonia che comprende gesti, intenzioni e, come sempre nei riti, un sacco di polvere alzata verso il cielo. Toglie la giacca, esibisce la camicia bianca, cosicché il colpo al cuore, dovesse arrivare, sia un fiore di sangue. Poi fa cambi che non mutano l'eterno schema di gioco.
Eppure ci son giornate come domenica in cui a ogni nuovo ingresso, per quanto non decisivo, corrisponde un gol. E allora ci si domanda dove finisce il caso e comincia l'intuizione. Il giocatore che Mazzarri non sostituisce mai è il dodicesimo: la riserva di fiato e cuore che viene dagli spalti, il pubblico del San Paolo. È a lui che pensa veramente quando sillaba la frase: "Napoli infinito". E lo stadio si allarga ancora di più, a contenere orgoglio e fantasie. C'è una sintonia inedita, tra l'allenatore e la folla. Napoli in passato ha vinto con tecnici composti (Bianchi e Bigon) e giocatori folli (Maradona, Bagni, per dirne due). Quest'anno è ancora in corsa con un ossesso in panchina e una squadra in cui il solo eccentrico è Lavezzi, gli altri vanno in chiesa, fanno i compiti e tutt'al più esagerano con il gel. Al boss gli originali danno la nausea. Alla Sampdoria quando comprarono Cassano li guardò come se avesse ricevuto in dono un'emicrania, poi gli mise la testa a posto per due anni, ricavandone il meglio. Preferisce giocatori essenziali. S'innamorò dell'uruguagio Gargano da avversario: da solo lottava contro cinque, sradicava la palla e via se la portava. Quando arrivò a Napoli proclamò: "Su di te fonderò la squadra". Gargano è alto 1,68, è instancabile e oltre a correre pensa, ma come base appariva pericolante. Invece il mezzo era il messaggio: una squadra di furetti con la rabbia. Ma solo sul campo. Appena Gargano ha osato esprimerla uscendo, sostituito, si è preso una ramanzina in diretta e da allora parte dalla panchina.
Il boss è uno. Il boss è solo. Vive a Castelvolturno, casa e bottega. Si sveglia alle sei e dopo mezz'ora è al telefono con il presidente De Laurentiis a fare analisi della situazione. Magari intercettassero pure loro. Fanno duetti dal giorno della presentazione, quando l'effervescenza di Mazzarri fece evaporare la soffusa tristezza di Donadoni. Come accade ai vulcani, s'accendono a turno. Più spesso De Laurentiis, che paga e quindi erutta quando gli va. Non ha ancora digerito l'uscita dall'Europa League, affrontata con le riserve per non sottrarre energie al campionato. Ancor più di traverso gli è andata che la corte della Juventus non sia stata respinta con sdegno.
D'altronde Mazzarri ha due limiti: si ferma poco e non ha ancora vinto niente. O ha già vinto tutto, considerando le occasioni che ha avuto. Ha portato il Livorno in serie A. Ha salvato la Reggina partendo dall'abisso, in apnea. Ha spinto la Sampdoria in Europa. A Napoli, "se succede" ha fatto più di San Gennaro, "ma se non succede" l'ha comunque eguagliato. Questa squadra è tutta sua. Si è portato il suo staff, capitanato da un preparatore atletico che ricarica le batterie a chiunque. Ha fatto il mercato. Di una cosa, anzi due gli va dato atto. Una: ha creduto che Cavani potesse essere una prima punta. E due: con il suo schema fisso il Matador ne avrà fatti già 25, ma qualsiasi centravanti (da Pazzini a Bonazzoli) l'ha sempre messa dentro.La città lo adora. Il sol pensiero che possa andare a Torino ha già provocato blocchi stradali e scritte sui muri. Se il personaggio è però anche solo lontanamente quel che appare, non è alla Juve che sta pensando. Mancano sette giornate. Non c'è recupero. È sotto di tre punti, che ne valgono quattro avendo perso gli scontri diretti. Il Milan può tenere in panchina Cassano e Robinho. Lui si gira e vede quel che resta di Lucarelli. Nel cielo sopra il San Paolo cominciano ad addensarsi come nuvole leggere i titoli di coda: è stato bello, grazie lo stesso. Qualsiasi sogno quando si sveglia, spettinato, è soltanto un ricordo. Sarà chiaro che è arrivato il suo momento dei momenti. Che adesso gira per casa con la camicia bianca e le maniche rimboccate. Invoca il pubblico anche in bagno. Manca poco, ormai niente. E l'impresa è impossibile. Che cosa può chiedere di più agli dei?

lunedì 4 aprile 2011

il napoli trionfante sui quotidiani sportivi di oggi


alchimia perfetta e un grande attaccante: il napoli secondo sconcerti

Di Mario Sconcerti
(Corriere della Sera - 4 aprile 2011)

Quella del Napoli è stata una grande vittoria, molto importante perché non meritata. La Lazio ha segnato un gol in più, ma l'arbitro non glielo ha dato. Ha subito un rigore che a me sembrava estremamente leggero, è stata sempre in vantaggio e dentro un gioco che le dava ragione. Ma è qui che arriva la differenza del Napoli, la capacità di diventare improvvisamente travolgente.
Il Napoli non è più forte del Milan n
é dell'Inter. Forse nemmeno della Roma. Ma è il vero avversario di tutti. Ha tre giocatori che sanno fare davvero la differenza. I media, giustamente, parlano molto di Eto'o e di Ibrahimovic, ma Cavani ha segnato 6 reti più di uno e 11 più dell'altro. 12 più di Pato, 15 più di Robinho, 23 più di Pandev. Sono numeri che danno un'idea di cosa significhi avere questo giocatore. Accanto a Cavani funziona come chiave d'accesso Lavezzi, l'ultimo degli attaccanti agili, un piccolo Messi senza il senso del gol del titolare, ma un po' di tutto il resto sì. E dietro entrambi, il centrocampista che meglio sa inserirsi, Hamsik, uno abituato dalla sua nazionalità a essere solo quel che serve.
Il Napoli è allenato benissimo, altre volte ne abbiamo parlato. La mano del tecnico è sempre evidente. I difetti scompaiono domenica dopo domenica, la squadra migliora. Nessuno forse dà tanto alla sua squadra rispetto a quanto riesce a dare Mazzarri. Ma il Napoli resta un progetto quasi sfuggito di mano. Una squadra con un monte stipendi da 40 milioni lordi non può essere a questi livelli. Non per insipienza, ma perché i giocatori hanno offerte, crescono con i punti in classifica e finiscono su ingaggi impossibili.
Il Napoli è riuscito ad anticipare di un anno o due il punto critico. Si è insinuato nella debolezza del sistema e adesso può davvero vincere il campionato. Molto più probabile gli riesca adesso che tra un anno o due. Smetterà di migliorare. È ora che si è creata l'alchimia dei fuori regola. Quanto varrà fra due mesi Cavani? Quanto costerà rimettere a nuovo una squadra che a questi livelli ha già dato il massimo? De Laurentiis pensa di aver trovato il segreto del calcio e di averlo sottomesso. Io gliel'auguro, ma non ci credo. Il Napoli non è un'eccezione. Deve vincere quando può, quando capita, anche se gli altri sono più forti e stanno solo subendo il tempo. Il momento è questo
[...].

venerdì 1 aprile 2011