(La Repubblica - 5 aprile 2011)
Eppure ci son giornate come domenica in cui a ogni nuov

Il boss è uno. Il boss è solo. Vive a Castelvolturno, casa e bottega. Si sveglia alle sei e dopo mezz'ora è al telefono con il presidente De Laurentiis a fare analisi della situazione. Magari intercettassero pure loro. Fanno duetti dal giorno della presentazione, quando l'effervescenza di Mazzarri fece evaporare la soffusa tristezza di Donadoni. Come accade ai vulcani, s'accendono a turno. Più spesso De Laurentiis, che paga e quindi erutta quando gli va. Non ha ancora digerito l'uscita dall'Europa League, affrontata con le riserve per non sottrarre energie al campionato. Ancor più di traverso gli è andata che la corte della Juventus non sia stata respinta con sdegno.
D'altronde Mazzarri ha due limiti: si ferma poco e non ha ancora vinto niente. O ha già vinto tutto, considerando le occasioni che ha avuto. Ha portato il Livorno in serie A. Ha salvato la Reggina partendo dall'abisso, in apnea. Ha spinto la Sampdoria in Europa. A Napoli, "se succede" ha fatto più di San Gennaro, "ma se non succede" l'ha comunque eguagliato. Questa squadra è tutta sua. Si è portato il suo staff, capitanato da un preparatore atletico che ricarica le batterie a chiunque. Ha fatto il mercato. Di una cosa, anzi due gli va dato atto. Una: ha creduto che Cavani potesse essere una prima punta. E due: con il suo schema fisso il Matador ne avrà fatti già 25, ma qualsiasi centravanti (da Pazzini a Bonazzoli) l'ha sempre messa dentro.La città lo adora. Il sol pensiero che possa andare a Torino ha già provocato blocchi stradali e scritte sui muri. Se il personaggio è però anche solo lontanamente quel che appare, non è alla Juve che sta pensando. Mancano sette giornate. Non c'è recupero. È sotto di tre punti, che ne valgono quattro avendo perso gli scontri diretti. Il Milan può tenere in panchina Cassano e Robinho. Lui si gira e vede quel che resta di Lucarelli. Nel cielo sopra il San Paolo cominciano ad addensarsi come nuvole leggere i titoli di coda: è stato bello, grazie lo stesso. Qualsiasi sogno quando si sveglia, spettinato, è soltanto un ricordo. Sarà chiaro che è arrivato il suo momento dei momenti. Che adesso gira per casa con la camicia bianca e le maniche rimboccate. Invoca il pubblico anche in bagno. Manca poco, ormai niente. E l'impresa è impossibile. Che cosa può chiedere di più agli dei?
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