venerdì 20 marzo 2009

il segreto di inzaghi

Diego Del Pozzo

In molti si chiedono quale sia il segreto di Pippo Inzaghi, la misteriosa molecola che continua a spingerlo oltre i limiti anagrafici e che gli permette di gonfiare con straordinaria regolarità le reti avversarie alla veneranda età di 35 (quasi 36...) anni.
Ebbene, l'altro giorno ho scoperto questo segreto, leggendo una intervista a Inzaghi sulla Gazzetta dello Sport. A un certo punto, l'intervistatrice chiede a Superpippo "La cosa che le piace di meno del calcio?" e lui, ineffabile, non risponde banalità come "la violenza" o "le polemiche", ma se ne esce con una cosa inattesa e bellissima: "La pausa estiva. Ma tanto gioco in spiaggia". Ecco, dunque, il segreto di Inzaghi: la passione inesauribile per il gioco del calcio, che vorrebbe continuare a praticare per sempre... e forse lo farà.
Qui di seguito, riporto il bell'articolo di commento di Arrigo Sacchi, pubblicato sempre sullo stesso numero del quotidiano rosa milanese. Vuol essere il mio piccolo omaggio a questo grande attaccante, che proprio domenica scorsa ha raggiunto i 300 gol segnati da professionista. Speriamo soltanto che domenica sera, contro il Napoli, Pippo decida di astenersi...
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La passione è il primo talento
Di Arrigo Sacchi (La Gazzetta dello Sport - 17 marzo 2009)
Inzaghi il goleador. Pippo l'infinito. L'uomo che ad ogni gol impazzisce di gioia. Il giocatore che non invecchia mai. Il grande campione che segna sempre. Il professionista che vive per la sua professione. L'innamorato del calcio che non tradisce mai. Il calciatore che fa dell'ossessione un valore aggiunto, d'altronde Pavesi scriveva che l'ossessione è arte. Quindi l'artista mai stanco di giocare sognare e segnare. L'atleta che sa programmarsi per dare il meglio di sè. Pippo è orgoglioso, puntiglioso, un perfezionista. Studia avversari, portieri: non lascia mai nulla al caso, si allena con serietà e grande professionalità. Conduce una vita da atleta di alto livello. La sua è una sfida perenne, dove il suo compito è finalizzare. Forse è egoista, forse non partecipa troppo al gioco della squadra. Ma al momento opportuno si trova al posto giusto nel momento giusto. Il gol è il suo mestiere, la sua droga, il suo orgasmo e la sua vittoria. E' una lotta perenne, una sfida tra lui e il gol. Il calcio è la sua vita e da persona intelligente e di grande coscienza professionale, Pippo fa di tutto per cercare l'eccellenza. I suoi movimenti sono quasi tutti rivolti alla finalizzazione. Prevede, anticipa, intuisce prima degli altri. Possiede reattività e capacità di movimento e smarcamento straordinari: sembra fortunato, ma è solo bravo. Segna di piede, testa, stinco, ginocchio, pancia eccetera. L'importante è fare gol. Pippo è un rapace che in area si muove come un tarantolato. L'istinto unito a volontà, motivazione e passione formidabili, moltiplicano il suo talento. Non possiede un fisico possente ed esplosivo. Non è particolarmente veloce, ha qualità tecniche (dribbling, tiro, elevazione e passaggi) normali come le conoscenze del gioco collettivo. Pippo ama il calcio da sempre e da piccolo desiderava assolutamente diventare un grande giocatore. La straordinaria motivazione unita a orgoglio, serietà, lavoro e amore verso questo sport sono stati moltiplicatori delle sue qualità. Inoltre ha saputo ampliare le doti naturali che ha in suo possesso come attenzione, percezione, intuizione. Pippo è un fenomeno da studiare ed imitare in molte sue cose. Non si sa quando terminerà di giocare e segnare: la passione gli allungherà certamente la carriera. Si arrenderà molto tardi, più tardi che può. Il calcio è la sua vita. Tutti i ragazzi che si avvicinano a questo sport possono avere, grazie a Pippo, una speranza in più. Anche quelli che non possiedono doti particolari, possono ottenere grandi miglioramenti sempre che ne eguaglino impegno, passione e disciplina. Dovranno inoltre imitare SuperPippo che ancora a 36 anni si diverte, segna e sogna come quando era un ragazzo.

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