martedì 8 dicembre 2009

juve-bayern 1-4: pistole contro fucili

Di Diego Del Pozzo

"Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto": l'esito del match-spareggio di Champions League tra Juventus e Bayern Monaco - con i bavaresi che hanno letteralmente annientato i bianconeri, umiliandoli persino oltre il sonoro 4-1 rifilatogli a domicilio (nella foto qui sotto, la disperazione di Amauri e Trezeguet) - mi ha fatto tornare alla mente la celeberrima frase pronunciata nel capolavoro spaghetti-western di Sergio Leone Per un pugno di dollari. E, volendola adattare a quanto visto poco fa sul terreno dello stadio Olimpico di Torino, la frase potrebbe suonare più o meno così: "Quando una squadra con un grande allenatore incontra una squadra con un tecnico esordiente non troppo dotato, quella col tecnico esordiente è una squadra morta".
La partita di Torino, infatti, non si è mai davvero giocata, tanto eclatante è apparsa la differenza tra le due squadre, in termini di personalità, disposizione tattica, qualità tecniche, grinta e motivazioni, fisicità e velocità. Il Bayern (qui sotto, la gioia dei giocatori) allenato dal contestato e odiato, ma inequivocabilmente dotato di acume superiore alla media, Louis Van Gaal ha, infatti, letteralmente maciullato una Juventus capace di illudere gli osservatori meno attenti con una vittoria sull'Inter in campionato: vittoria che, per quanto s'è riuscito a intravedere in campo tra nevrosi e scorrettezze varie, avrebbe tranquillamente potuto essere una sconfitta.
Invece, i mediaservi - sempre pronti a servire non soltanto le maglie rossonere, anzi... - hanno preferito ignorare i campanelli d'allarme squillati durante la gara contro i Mourinho Boys, provando a mettere in evidenza il cuore e la capacità di soffrire di un gruppo che, invece, di fronte a un avversario di autentico livello internazionale (guidato da un tecnico di autentico livello internazionale...) si è ben presto sciolto come neve al sole, a partire dai due calciatori messi alla guida dell'attesa resurrezione di Madama: i brasiliani Diego (spaesato e fuori ruolo) e Felipe Melo (mediocre e tecnicamente limitato di suo).
Così, in modo assolutamente meritato, la Juventus del neo-allenatore lippiano Ciro Ferrara (qui a destra, sconsolato), quello che sulla scia del Pep barcelonista avrebbe dovuto vincere campionato e/o Champions League, si appresta a fare la sua gran bella figura nella neonata Europa League. Che, per chi non lo ricordasse, ha sostituito la vecchia Coppa Uefa. Cioè, non proprio il massimo della vita...

2 commenti:

  1. Bravo Diego, bella la rielaborazione della citazione cinefila!
    Condivido tutto, tranne il passaggio finale sulla Europa League: da romantici tifosi del Napoli, l'Europa League (coppa Uefa) forse non è il massimo per i tifosi dell'aristocrazia calcistica Europea ma è qualcosa per cui varrebbe la pena appassionarsi. Basta con la dittatura della Champions! Per un tifoso del Napoli (ma anche del Genoa, della Roma, degli Spurs, del Valencia, dello Shalke, dell'Aiax, del Benfica) è frustrante pensare che uno scudetto, oppure una partecipazione all' Europa League, siano obiettivo mediocre, di secondo livello. La Champions come Superlega sta generando un'illusione ottica fuorviante, che taglia fuori milioni di appassionati. Lo so, è inutile fantasticare, ma come sarebbe bello tornare alla Coppa dei Campioni con i primi di ogni campionato (i veri migliori di ogni anno) e a una Europa League con i "piazzati" dal 2° al 5° di tutta Europa
    Sono solo nostalgiche digressioni, ma vanno comprese...
    Pippo

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  2. Condivido pienamente il nostalgico pensiero di Pippo.. forse è perchè sono troppo vecchio per queste str####te...

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