giovedì 30 aprile 2009

champions league: sarà ancora chelsea-united?

Di Diego Del Pozzo

Le due semifinali d'andata di Champions League hanno detto quattro cose piuttosto chiare:
1) i campioni uscenti del Manchester United sono ancora la squadra da battere;
2) il Barcellona di Pep Guardiola ha sbattuto il muso contro la prima difesa organizzata che s'è trovata davanti;
3) Guus Hiddink ha reso il suo Chelsea un osso dannatamente duro da rosicchiare;
4) l'Arsenal di Arsène Wenger avrebbe bisogno anche in Europa della verve e della concretezza sotto rete del russo Arshavin, che purtroppo può schierare soltanto in campo domestico.
In realtà, i due confronti restano aperti a tutte le soluzioni in vista del ritorno, poiché si trovano di fronte quattro squadre capaci di tutto, nel bene e nel male. Ma è ovvio che, a questo punto, Chelsea e Manchester United sembrano favorite su Barcellona e Arsenal. I Blues di Hiddink, infatti, possono partire dal prezioso 0-0 conquistato al Camp Nou con un "Catenaccio" come non si vedeva da anni in campo internazionale; mentre i Red Devils potranno contare su una vittoria casalinga per 1-0, risicata quanto si vuole, che lascia ancora "in vita" i Gunners ma, al tempo stesso, li costringe a un successo all'Emirates Stadium con due reti di scarto, cosa non proprio facilissima contro lo United.
Certo, se gli uomini di Wenger decidessero, finalmente, di evitare di entrare in porta con la palla, a ogni azione, dopo diecimila passaggi, tirando invece qualche volta anche da fuori area o dopo "soli" due-tre scambi di prima, allora la situazione potrebbe cambiare, anche se resta difficile da credere che i Diavoli Rossi, in caso di bisogno, non riescano a mettere un pallone alle spalle di Almunia.
Da parte loro, invece, Chelsea e Barcellona sono pronte, nelle dichiarazioni dei rispettivi allenatori, a riproporre anche a campi invertiti il medesimo canovaccio tattico visto martedì sera in Catalogna: prepariamoci, dunque, a un inusuale "Catenaccio" da parte della squadra di casa, ben cosciente di come proprio quello sia l'unico modo per fermare gli scatenati giocolieri in maglia blaugrana.
In ogni caso, una cosa sembra certa: nonostante la tensione dovuta all'importanza della posta in palio, anche le semifinali di ritorno proporranno agli appassionati quanto di meglio può offrire oggi il calcio mondiale a livello di club.

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