Può un'occasione da gol essere "mitica"? E può un tiraccio da fuori area mezzo "ciccato" essere "straordinario"? Ebbene sì. Basta sintonizzarsi sulle frequenze di Sky Sport e assistere a una qualsiasi partita di calcio, italiana o internazionale, con tanto di telecronaca e commento tecnico sparato a mille e più decibel.
Lo stile dei ragazzi della tivvù satellitare di Rupert Murdoch, infatti, è sempre a metà strada tra l'urlatore e il piazzista; e la loro principale preoccupazione - e non fanno mai nulla per nasconderlo - sembra essere quella di invogliare lo spettatore a sottoscrivere un "pacchetto" in più, magari quello "Calcio" se si è dotati solo di "Sport", o viceversa. Così, ogni partita diventa uno "spettacolo unico e irripetibile", ogni amichevole un "evento magico e straordinario" (proprio questo è il termine in assoluto più utilizzato), ogni confuso rimpallo in area una "clamorosa occasione da gol".
Insomma, dopo una mezz'ora di partita, con questo commento ansiogeno e forzatamente adrenalinico, il mal di testa è garantito e il rimpianto per il buono, caro, vecchio stile Rai, soporifero ma almeno rispettoso delle coronarie del telespettatore, si fa sempre più forte.
E che dire di una piovosa giornata invernale trascorsa a seguire le dirette delle partite della "mitica" - lei si che lo è davvero! - F.A. Cup, sentendosi ripetere per un centinaio di volte a incontro che l'atmosfera di questa manifestazione è "davvero unica", che gli spettatori offrono "uno spettacolo straordinario" e che solo qui è possibile vedere i dilettanti che battono i professionisti? Magari sarà anche vero, ma perché lo si deve ripetere ogni cinque-sei minuti? E, soprattutto, perché lo si deve declamare con un entusiasmo che appare da mille miglia lontano come costruito a tavolino, magari soltanto per rendere più appetibile un mediocre Doncaster - Aston Villa 0 - 0?
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