lunedì 12 aprile 2010

un napoli presuntuoso e distratto perde in casa col parma

Di Diego Del Pozzo

Dopo una decina di minuti di gioco, nonostante il repentino gol di Fabio Quagliarella, mi ero detto che quella partita, l'anticipo della trentatreesima giornata di Serie A tra Napoli e Parma, sarebbe finito male per i colori azzurri. Purtroppo, i fatti mi hanno dato ragione.
Le ragioni del mio scoramento erano da ricercarsi in un atteggiamento inedito da parte di tanti, troppi calciatori partenopei: presuntuosi, distratti, quasi convinti di aver già portato a casa il risultato di una gara che tutti gli osservatori, superficialmente, avevano assegnato prima del fischio d'inizio. Così, nonostante una superiorità abbastanza netta per l'intero primo tempo, il Napoli riusciva a sprecare un paio di occasioni da gol piuttosto nette, per poca "cattiveria" agonistica e scarsa concretezza nell'area avversaria. Nella seconda parte di gara, poi, il quadro peggiorava addirittura, grazie a un Parma meglio disposto sul terreno di gioco e a una ingiustificabile "mollezza" da parte azzurra.
Non a caso, il furore tipico di tante rimonte partenopee riemergeva soltanto dopo che i parmensi avevano rovesciato il punteggio: solo allora, infatti, il Napoli si ricordava di ciò che si stava giocando e schiacciava gli avversari nella propria area di rigore, riuscendo a raggiungerli sul 2-2 grazie a una spettacolare combinazione in area tra Quagliarella e Hamsik, concretizzata ottimamente dall'incursore slovacco.
In quel momento, l'inerzia del match cambiava e il Napoli mi sembrava in grado addirittura di ribaltare il risultato a fil di sirena. Peccato, invece, che un Fabio Quagliarella nervosissimo avesse deciso di farsi cacciare dall'arbitro, dopo averlo insultato ripetutamente. Era lì che il Parma vinceva la partita. Di lì a poco, infatti, gli uomini di Guidolin avrebbero trovato la rete del definitivo 3-2, mettendo probabilmente una pietra tombale sui residui sogni di Champions League che il Napoli ancora cullava fino a sabato pomeriggio.
Magari, adesso qualcuno la smetterà di parlare di "calendario favorevole ai partenopei nella corsa verso il quarto posto"...

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