Quando la Premier League ha consumato, ormai, anche la sua trentunesima giornata le possibilità dell'Arsenal di conquistare il titolo di campione d'Inghilterra sono ancora incredibilmente intatte. Anzi.
Ieri pomeriggio, infatti, i Gunners hanno superato un buon West Ham in un derby londinese più complicato di quanto non lasci supporre il 2-0 finale (gol di Denilson e Fabregas su rigore, entrambi qui nella foto, con Almunia che ha parato a sua volta un penalty a Diamanti). Ma proprio questa capacità di uscire indenni dai momenti difficili, abbastanza inedita a questi livelli per gli uomini di Arsène Wenger, mi lascia ben sperare per la conclusione della stagione.
Attualmente, l'Arsenal è secondo in classifica con 67 punti, a due lunghezze dal Manchester United capolista (69) e due più su del Chelsea, terzo a quota 65 ma con una gara in meno. Tra le tre contendenti, però, i Gunners hanno certamente un calendario più semplice rispetto a Red Devils e Blues: basti pensare soltanto a ciò che accadrà tra due giornate, quando all'Emirates si esibirà il Wolverhampton mentre all'Old Trafford United e Chelsea se le daranno di santa ragione (calcisticamente parlando), con la concreta possibilità che una delle due possa venire irrimediabilmente danneggiata nella lotta per il titolo (soprattutto se a perdere dovessero essere gli uomini di Carlo Ancelotti).
D'altra parte, col recupero del pur non irresistibile Bendtner, l'Arsenal può disporre ora di quel riferimento offensivo "di peso" che tanto è mancato alla squadra per parecchi mesi e che, invece, è così importante per favorire i letali inserimenti della straordinaria batteria di trequartisti e incursori in dotazione (Arshavin, Nasri, Walcott, Rosicky, Fabregas...). E se a inizio Aprile dovesse rientrare anche Van Persie, come pare probabile, allora sì che il puzzle sarebbe davvero completo.
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