martedì 16 giugno 2009

la nazionale dei non giovani / 2

Di Diego Del Pozzo

La prima partita dell'Italia in Confederations Cup ha fatto capire con estrema chiarezza una cosa che i commentatori più avvertiti avevano già compreso da tempo: la generazione dei campioni del mondo 2006 è, ormai, logora e calcisticamente vecchia. Tra un anno, dunque, in occasione dei Mondiali sudafricani, rischia di essere spazzata via da squadre più giovani e vivaci atleticamente, oltre che migliori dal punto di vista tecnico. E potrei azzardare, a titolo di esempio, i nomi di Spagna, Brasile, Argentina, Olanda, Germania, Inghilterra: tutte nazionali con qualche limite, ma che, a differenza della nostra, non stanno vivendo ancora nel passato, bensì lavorando con impegno per assicurarsi un futuro più roseo.
Non può dirsi lo stesso di un'Italia ormai schiava della gratitudine del commissario tecnico Marcello Lippi nei confronti di coloro che, tre anni fa, gli hanno fatto vincere un Mondiale assolutamente inatteso. Gratitudine sì, ma anche scelte dettate da motivazioni extracalcistiche (caratteri più o meno concilianti, appartenenza o meno a "famiglie" amiche, ecc.). Così facendo, dunque, la "nazionale dei non giovani" secondo l'ineffabile ct avrebbe come suoi imprescindibili punti di riferimento - e qui utilizziamo, volutamente, l'età che ciascuno avrà l'anno prossimo - il quasi trentasettenne Fabio Cannavaro, i quasi trentaquattrenni Mauro Camoranesi e Nicola Legrottaglie, i trentatreenni Gianluca Zambrotta, Fabio Grosso e Luca Toni; tutti calciatori chiaramente nella fase declinante della carriera. Tra gli Under 30, quindi, i soli Daniele De Rossi, Giorgio Chiellini e Alberto Gilardino rientrerebbero nel novero dei possibili titolari.
Finora, il promesso ricambio generazionale s'è realizzato col lumicino, col solo Giuseppe Rossi che si sta conquistando un posto da titolare a suon di gol e dall'alto di una qualità tecnica superiore. Con Riccardo Montolivo e Davide Santon pronti a seguirne presto le orme. Restano ancora in stand-by, invece, troppi giovani talenti della nostra Under 21, si spera, magari, soltanto fino al termine dell'Europeo di categoria attualmente in corso in Svezia: i vari Motta, Andreolli, Bocchetti, Criscito, De Ceglie, Cigarini, Marchisio, Giovinco, Balotelli, Acquafresca possono, infatti, dire la loro in chiave di nazionale maggiore già da adesso. E nel prossimo campionato potrebbero trovare una spinta decisiva per inserirsi (o reinserirsi) in gruppo pure calciatori di talento e ancora abbastanza giovani come Aquilani, Maggio, Mannini, Santacroce, Curci, Galloppa, Pasquale, Pazzini, Pasqual, D'Agostino per non parlare di Antonio Cassano, regolarmente ignorato per motivi che a tutti appaiono assolutamente misteriosi.
Nel corso della prossima stagione, insomma, Lippi sarà chiamato a compiere scelte coraggiose, senza compromessi e senza guardare in faccia nessuno. Il problema è che, purtroppo, sono quasi sicuro che il nostro ct non vorrà compierle.

2 commenti:

  1. Un articolo da approvare al 3000 per cento, se non che, al novero delle 6 squadre citate da te aggiungerei pure Francia, Russia e Costa d'Avorio, che appaiono largamente superiori a questa Italia.
    Balotelli, Giovinco e De Ceglie sono i primi tre innesti che dovevano già seguire Lippi in Sudafrica per questa mini-manifestazione anche a costo di sacrificarli per l'europeo under 21.
    Degli altri menzionati da te mi permetto di nutrire dubbi sul solo Curci, mentre gli altri rappresentano il meglio che c'è in Italia ed ai quali si potrebbero aggiungere i nomi di Lanzafame, Diamanti, Iunco e, in proiezione a medio raggio, Marilungo.

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  2. Vojvoda,
    effettivamente la Russia va inserita in quell'elenco (è stata una mia dimenticanza), mentre non ho parlato volutamente della Francia che, secondo me, fino a quando si porterà dietro la "zavorra" Domenech non vincerà nulla. Riguardo alla Costa d'Avorio, anche per me è una nazionale fortissima, però continuo a credere che in una gara a eliminazione diretta contro l'Italia non abbia ancora la giusta "cazzimma" per prevalere.
    Ciao e alla prossima.

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