Di Diego Del PozzoDi calcio probabilmente non capisce un granché. Però, è indubbio che Aurelio De Laurentiis, da
tycoon del cinema qual è, possieda un innato fiuto per la comunicazione e, soprattutto, un talento naturale nel cogliere gli umori e i desideri dell'italiano medio e trasformarli in "sogni" di successo, come per esempio i suoi film nei quali dà a quegli umori e a quei desideri i connotati arci-nazional-popolari di Christian De Sica.
Perché questa premessa? Molto semplice: per commentare la geniale - e per nulla casuale - esternazione con la quale il presidente del Napoli ha messo fine, l'altra sera, al "Caso Lavezzi". Ebbene, come un fulmine a ciel sereno "L'Aurelio Furioso" s'è scagliato contro il
Pocho, rompendo un silenzio di oltre un mese e rispondendo alle accuse - per la verità, piuttosto campate in aria - degli sprovveduti procuratori del calciatore argentino: "
Lavezzi ha un contratto che deve rispettare - ha caricato don Aurelio -
e non può fare o chiedere proprio niente di niente. Noi non possiamo certo ridiscutere ogni sei mesi contratti già firmati e generosamente adeguati. E poi, non abbiamo mai ricevuto offerte per il giocatore, né Marino gli ha fatto promesse di ulteriori aumenti: se s'impunterà, dunque, lo deferiremo e poi non giocherà, rischiando di rovinare la sua carriera. Posso anche decidere di tenerlo fermo per due anni. I giocatori possono essere premiati, ma se fanno qualcosa: e il Napoli quest'anno non ha fatto niente. Niente. Tra l'altro, se uno, come Lavezzi, fa l'atleta professionista deve imparare a comportarsi come tale: deve fare vita da atleta e di notte non fare baldoria, bere o andare a puttane. Così facendo, infatti, Lavezzi ha tradito se stesso, ma anche i compagni, la società e, in definitiva, l'intera città".
Con questa unica mossa, violenta e inattesa, Aurelio De Laurentiis ha rovesciato completamente il senso e le prospettive di questa antipatica vicenda a totale favore della sua società. Innanzitutto, ha alienato a Lavezzi anche le residue simpatie che ancora raccoglieva tra i tifosi napoletani dopo la fuga in Argentina ("
Ha tradito..."), costringendolo a cospargersi il capo di cenere al momento del rientro in Italia e, magari, a comportarsi davvero in modo più consono a un atleta. Poi, ha ricordato a calciatore e procuratori una elementare regola di mercato: gli adeguamenti dei contratti si richiedono, eventualmente, quando li si è meritati facendo il proprio dovere sul campo di gioco. Infine, ha costretto il
Pocho - ed è notizia di oggi - a passare immediatamente a posizioni più concilianti ("
Nessuno ha mai detto che Lavezzi non si presenterà in ritiro", ha fatto sapere oggi, dall'Argentina, uno dei suoi procuratori, smentendo clamorosamente la posizione tenuta fino al giorno prima).
Dunque, per De Laurentiis si profila un successo su tutta la linea. Proprio come quando realizza i suoi cosiddetti "cine-panettoni".
Ps: Nel frattempo, presidente e direttore generale degli azzurri continuano a essere impegnatissimi nelle operazioni di rafforzamento della squadra, in vista della prossima stagione. Così, dopo Fabio Quagliarella, Luca Cigarini e Hugo Campagnaro, De Laurentiis ha promesso numerosi altri acquisti: in particolare, "due portieri, un difensore, due esterni, un centrocampista e due attaccanti". Insomma, in casa Napoli è vera e propria rivoluzione.
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