C'è un interessante articolo di Francesco De Luca nelle pagine sportive dell'edizione odierna del quotidiano napoletano
Il Mattino: si tratta di un dettagliato profilo dei famigerati procuratori argentini che, in queste ultime settimane, hanno alimentato ad arte la frattura tra il Napoli ed Ezequiel Lavezzi
(qui sotto, nella foto, con Pierpaolo Marino quando le cose tra i due andavano meglio). Ecco, qui di seguito, l'articolo.
(d.d.p.)----------------------------------------------------------------------------
L'avvocato, Junior e Pablo: i tre "saggi" di LavezziDi Francesco De Luca (Il Mattino - 11 giugno 2009)
Jorge Cyterszpiler e Guillermo Coppola. Sono stati il primo e l'ultimo manager di Diego Armando Maradona da calciatore. Cyterszpiller creò agli inizi degli anni '80 l'agenzia "Maradona Producciones" per le attività pubblicitarie del campione. Coppola obbligò Ferlaino a ricomprare il cartellino di Maradona per 6 milioni di dollari, alla scadenza del contratto. A modo loro, due geni. A distanza di anni il Napoli si sta scontrando con altri procuratori argentini: Eduardo Luis Rossetto e Alejandro Mazzoni, i manager di Lavezzi, e Pablo Cosentino, l'agente Fifa latore di un'offerta del Liverpool, smentita dagli inglesi e mai arrivata a Castelvolturno.
Rossetto, 53 anni, avvocato, ha cominciato la carriera come consulente di procuratori e calciatori. Collaborava con Marcelo Simonian finché il potente manager non si trovò in difficoltà. Ha conosciuto il Pocho quando aveva 16 anni e giocava nella Liga Rosarina. Lo ha coccolato e consigliato, scortandolo fino a Napoli con Cyterszpiller e Cosentino. Su quella operazione alcuni soci del San Lorenzo hanno sollecitato un'inchiesta: tra i soldi usciti dalle casse dell'ex club di Lavezzi 650mila euro per la consulenza dell'agente Fifa Cosentino. Fisico e volto da attore, 39 anni, Pablo è noto nel mondo del calcio e in quello del gossip: nella primavera 2008 ha sposato la fotomodella Daniela Urzì. Amico di Maradona, venne interrogato dalla polizia uruguaiana quando l'ex campione del Napoli rischiò la vita per overdose di cocaina a Punta del Este, gennaio 2000: Cosentino e Coppola erano in vacanza con lui. Il nome del procuratore è emerso anche nei giorni di Calciopoli, quando il patron del Genoa, Enrico Preziosi, dichiarò ai carabinieri di aver versato 800mila euro "divisi tra Alessandro Moggi e Cosentino" su un conto corrente inglese dopo la mediazione per Diego Milito e Lucas Rimoldi, dicembre 2004.
Rossetto ha un socio: Alejandro Mazzoni, 42 anni, detto Junior. Parla bene l'italiano e forse per questo si è esposto più dell'avvocato, con cui gestisce l'agenzia "Oro Azzurro" (Lavezzi la stella, poi una serie di giovani promesse), quando è cominciato il braccio di ferro con il Napoli. Sua l'idea di far scrivere una lettera a Lavezzi prima di fuggire in Argentina. Sue le parole dure, alcune volgari ("Ha fatto schifo"), indirizzate a Marino. Nello scorso novembre Rossetto e Mazzoni, sollecitati da Lavezzi, avevano cominciato a chiedere l'aumento di stipendio al Napoli e contemporaneamente a contattare intermediari italiani e stranieri: Ernesto Bronzetti, il francese Frédéric Guerra, Cosentino, che negli spogliatoi di Catania parlava e scherzava con il Pocho. Da un lato, i contatti per far cambiare maglia al giocatore, pensando di arricchirlo. Dall'altro, gli incontri con Marino per ottenere più soldi. Nel frattempo i due procuratori avrebbero collaborato con il Napoli da "agenti Fifa", secondo quanto dichiarato da Mazzoni (lui non risulta in quell'albo), per il trasferimento di Datolo dal Boca Juniors.
Il braccio di ferro prosegue tra contraddizioni. I procuratori assicurano che il Pocho vuole restare ma aggiungono che il Napoli deve incontrare il club ("fantomatico", secondo Marino) che vuole acquistarlo per cederlo.
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