sabato 20 giugno 2009

effenberg e gli altri rivoluzionari del pallone

Di Diego Del Pozzo

Nella interessante rubrica di segnalazioni librarie presente sul sito del Corriere dello Sport - Stadio mi sono imbattuto in un volume che sembra davvero meritevole di esser letto.
S'intitola L'insostenibile leggerezza di Effenberg, l'ha scritto Gabriella Greison e pubblicato una casa editrice benemerita come Bradipolibri (108 pagine, 12 euro). "Mettete insieme Milan (nel senso di Kundera), Stefan Effenberg, un programma radiofonico - si legge nella scheda di presentazione - trasmesso da Radio Popolare qualche anno fa, una giornalista laureata in fisica nucleare, l'amore per il calcio e per i suoi interpreti meno ortodossi. Affidate la regia ad Alviero Chiorri, una delle 'teste matte' più simpatiche dell'ultimo quarto di secolo del pallone, che - tra un tramonto sul Malecon e una carezza a una delle sue tante donne, amanti o figlie che siano - dal suo dorato buen retiro di Cuba chiede di poter rivivere - nel primo e unico libro che, promette, leggerà - le imprese di alcuni dei suoi 'eroi', da Giaguaro Castellini ad Angelillo. Mescolate il tutto con la penna lieve e divertita dell'autrice, che riesce con garbo a parlarci di Bagnoli e della Milano di Giovanni Testori, di Boranga e del commissario Binda, ed ecco apparirà questo libretto, che divertirà sicuramente il lettore. Una galleria di piccoli rivoluzionari del calcio, come il tedesco della Fiorentina del titolo, come Wilkes e Beccalossi. O come Bruno Neri, mediano di valore, che da partigiano provò davvero a fare la rivoluzione, prima di essere ucciso dai tedeschi".

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