domenica 31 maggio 2009

la coppa d'inghilterra va al chelsea

Di Stefano Cantalupi
(www.gazzetta.it - 30 maggio 2009)

Il bello di avere in squadra uno come Frank Lampard è sapere che, in qualsiasi momento, un suo tiro può risolvere la partita. Il brutto di avere in squadra uno come Tim Howard è sapere che anche lui può decidere il match, ma non necessariamente in positivo. La 128ª edizione della Coppa d'Inghilterra comunica il suo verdetto al minuto 27 della ripresa: Chelsea ed Everton sono sull'1-1 quando Lampard si avvicina all'area di rigore, scivola, si rialza e calcia dal limite, trovando impreparato il portiere americano dei Toffees. E così Howard, che in semifinale aveva parato rigori su rigori agli ex compagni del Manchester Utd, affonda l'Everton dopo averlo trascinato in finale.
Il successo del Chelsea (nella foto, la gioia dei giocatori), va detto subito, è più che meritato. Sia per quanto visto in campo, sia per il rendimento della squadra durante la gestione Hiddink. La rabbia che i Blues avranno di certo provato mercoledì scorso, quando il Barcellona ha trionfato in una finale di Champions League di cui Drogba e compagni si sentono defraudati, la riversano sul prato di Wembley. Colpiti a freddo da un gol-lampo di Saha dopo appena 25 secondi di gioco, dominano la gara e attaccano a testa bassa, alla ricerca del pareggio. Aggancio che riesce al 21': cross di Malouda e stacco maestoso del solito Drogba, che di testa anticipa un grande saltatore come Lescott e fa 1-1. Il Chelsea continua a spingere, soprattutto con i tentativi di Lampard e Malouda. E se l'inglese, come detto, risolve la sfida col suo 20° gol stagionale, il francese trova modo di essere protagonista due volte: prima si mangia un gol fatto, poi ne segna uno valido con una cannonata dalla distanza, ma l'arbitro e gli assistenti non si accorgono che il pallone, dopo aver colpito la traversa, ricade all'interno della linea di porta.
Il risultato, comunque, non cambia più. Hiddink può festeggiare il primo titolo vinto con un club che sta per lasciare, presumibilmente nelle mani di Carlo Ancelotti. Giusto premio per il mago olandese, che ora tornerà a concentrarsi sulla nazionale russa. E giusta soddisfazione anche per i Blues, che portano a Stamford Bridge la quinta FA Cup nella storia del club. Ora tocca ad Abramovich, che ha già in canna quattro o cinque maxi-colpi di mercato per rafforzare la sua corazzata e tornare a dominare in Inghilterra. Ma questo è il futuro: per ora il calcio inglese va in vacanza.

Nessun commento:

Posta un commento