mercoledì 27 maggio 2009
bentornato burnley!
Di Diego Del Pozzo
Dopo lo Stoke City dello scorso campionato, anche quest'anno una nobile decaduta del calcio inglese - sì, proprio una tra le dodici squadre fondatrici dell'ottocentesca Football League - riesce a conquistare la promozione nella massima serie, a distanza di decenni dalla sua ultima apparizione. Si tratta del Burnley, che trentatré anni dopo (era il 1976) ritorna nel campionato inglese di vertice, quello che una volta si chiamava First Division e oggi è noto come Premier League. Per inciso, va ricordato che il Burnley può vantare, nella sua bacheca, due titoli di campione d'Inghilterra (1921 e 1960) e una F.A. Cup (1914).
La promozione dei Clarets è arrivata lunedì pomeriggio, al termine di una bella finale dei play-off promozione di Championship, disputata secondo tradizione sul terreno di Wembley (nella foto sopra, i festeggiamenti), dove il Burnley ha avuto la meglio per 1-0 su un altro team storico del calcio inglese, cioè lo Sheffield United. Gli uomini del quarantatreenne manager Owen Coyle hanno ampiamente meritato la vittoria, al termine di un match praticamente dominato, condotto a ritmi elevati nonostante le ben 61 partite stagionali disputate tra campionato e coppe nazionali, dove il Burnley s'è costruito, negli ultimi due anni, una solida fama di "giant killer" grazie a eliminazioni eccellenti come quelle del trio londinese Fulham-Chelsea-Arsenal nella Coppa di Lega di quest'anno, nella quale i Clarets si sono fermati a due minuti dalla finale, incredibilmente rimontati da un Tottenham che si credeva già spacciato.
"Owen Coyle is God" hanno scritto su uno striscione i supporters della squadra del Lancashire al termine del vittorioso match di Wembley. E in effetti il giovane manager scozzese (qui sopra, nella foto) ha compiuto un autentico capolavoro nei suoi due anni alla guida del Burnley, riuscendo a dotare il suo team di una precisa identità e a fargli produrre un calcio piacevole e giocato prevalentemente con palla a terra e scambi in velocità. Il Burnley, infatti, va in Premier League attraverso il gioco, traendo il massimo in particolare da una caratteristica della sua proposta calcistica: la capacità di inserimento dei vari centrocampisti (Paterson, Eagles, Elliott), con azioni risultate decisive in tante partite, nel corso della regular season così come nei play-off.
Il Burnley, dunque, raggiunge in Premier League - dove potrà affrontare il Blackburn nell'accesissimo derby del Lancashire - le altre due promosse dalla Championship, Wolverhampton e Birmingham City, andando a costituire un terzetto di "matricole" di sicuro fascino e interesse; e arricchendo ulteriormente un campionato che, l'anno prossimo, si presenterà, se possibile, ancora più bello e spettacolare.
Rubriche:
made in england
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento