lunedì 25 maggio 2009

un paese di merda

Di Diego Del Pozzo

Non si capisce per quale motivo il movimento calcistico di un Paese non debba proporre le medesime caratteristiche del più generale contesto socio-culturale nel quale esso è inserito, ma ergersi ogni volta a "eccezione". In realtà, non può esservi alcuna eccezione, dato che i frequentatori degli stadi italiani sono prevalentemente italiani, così come la maggior parte dei giocatori che scendono in campo, degli allenatori che siedono in panchina e dei dirigenti che gestiscono l'affare da dietro la scrivania.
Dunque, mi hanno alquanto meravigliato le reazioni di sorpresa dei commentatori di fronte alle vergognose scene verificatesi ieri in diversi stadi italiani, in particolare la violenta rissa che ha concluso Torino-Genoa (nella foto, qui sotto) e l'allucinante contestazione degli ultras milanisti al loro capitano Paolo Maldini nel giorno della sua ultima partita a San Siro.
Per quale motivo, mi sono chiesto, tali episodi non si sarebbero dovuti verificare? Lo stadio Olimpico di Torino si trova forse in Inghilterra? E gli ultras milanisti guardano alla loro storia come fanno solitamente quelli madridisti? Certo che no! Perché Torino si trova in Italia e gli ultras milanisti sono italiani!
E ho volutamente citato Inghilterra e Spagna, in quanto Paesi complessivamente più civili del nostro. Nei rispettivi campionati, infatti, la giornata calcistica di ieri ha offerto, per fortuna, spettacoli ben più edificanti di quelli ai quali abbiamo dovuto assistere qui da noi.
Per la precisione, mentre a Torino succedeva il finimondo, per il solo fatto che il Genoa aveva "osato" giocarsi fino in fondo la propria partita, a Birmingham i sostenitori del Newcastle United appena retrocesso in Championship salutavano i propri giocatori - quest'anno francamente indifendibili - con cori di sostegno e applausi convinti, mentre gli stessi attraversavano il campo ringraziandoli a loro volta, applauditi anche dagli avversari dell'Aston Villa (squadra senza più nulla da chiedere al suo campionato, ma comunque vincitrice nell'ultima, "inutile" partita) e dai loro tifosi. Per inciso, sempre nella Premier League inglese le tre squadre impegnate nella lotta per non retrocedere - cioè, lo stesso Newcastle, il Sunderland e l'Hull City - hanno tutte perso le loro partite contro avversarie che, nella percezione italiota, avrebbero dovuto essere demotivate (il Villa già in Europa League, il Chelsea matematicamente terzo e il Manchester United ormai campione).
Trasferendoci in Spagna, poi, una nuova lezione di civiltà ci veniva impartita dalla platea del Santiago Bernabeu, durante l'ultima partita casalinga di un Real Madrid "stracciato" in campionato dal Barcellona stellare di Pep Guardiola. Ebbene, soltanto poche ore dopo la vergognosa contestazione degli ultras milanisti a Paolo Maldini, i tifosi madridisti - nonostante la delusione per la sconfitta che si stava concretizzando - salutavano con una commovente "standing ovation" Fabio Cannavaro, al momento della sostituzione (nella foto, qui sopra), regalandogli un ricordo indelebile della sua ultima partita disputata in quello stadio glorioso: Cannavaro tornerà alla Juventus dopo tre anni trascorsi al Real, col quale ha vinto due campionati di fila entrando a far parte, di diritto, della storia del club. E la propria storia si applaude, non si fischia...
Purtroppo, l'Italia di oggi è questa: un Paese di fischiatori, incattivito, vigliacco, incapace di valorizzare i propri punti di forza e ormai privo di speranza nel futuro. Perché il nostro calcio dovrebbe essere diverso?

2 commenti:

  1. Il paese è reale, dovremmo saperlo bene tutti, ma invece io per primo mi sorprendo ogni volta di come si può cadere sempre più in basso, perché almeno queste celebrazioni erano state esenti da vergogna in passato e perché razionalmente mai avrei potuto credere che la curva milanista trovasse un qualsivoglia appiglio per fischiare Maldini nel suo giro d'onore, mi sbagliavo purtroppo.

    Alla fine è una semplice e sporca storia di soldi alla base di tutto, davvero una storia da straccioni come li ha definiti Maldini.

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  2. Recentemente è uscita in libreria, per le edizioni Minimum Fax, una bella antologia, che consiglio a tutti. S'intitola "Anteprima nazionale" e propone i racconti di alcuni importanti scrittori italiani che descrivono l'Italia del futuro partendo da quella del presente. Nell'introduzione, il curatore Giorgio Vasta sottolinea che "L'Italia è tratta da una storia vera". Ebbene, sono d'accordissimo con lui...

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