lunedì 10 maggio 2010

bayern e chelsea campioni in germania e inghilterra

Di Diego Del Pozzo

Bayern Monaco e Chelsea hanno tenuto fede ai pronostici d'inizio stagione che, pur in un quadro piuttosto equilibrato, li indicavano come favoriti nella corsa ai titoli, rispettivamente, di Germania e d'Inghilterra. Alla fine di due tornei combattuti ed emozionanti, infatti, gli squadroni sapientemente guidati in panchina da Louis van Gaal e Carlo Ancelotti hanno avuto la meglio sulla concorrenza di Schalke 04 e Manchester United, con Bayer Leverkusen e Arsenal a recitare nei ruoli degli outsider sbarazzini ma, per un motivo o per l'altro, tradizionalmente incapaci di durare fino alla fine (qui sotto, una immagine di festa a Stamford Bridge, con Anelka che esulta davanti ai propri tifosi). In Bundesliga, dunque, il Bayern ha cambiato passo nel mese di novembre, dopo un inizio estremamente deludente e quasi in linea con la sconclusionata gestione tecnica klinsmanniana della stagione precedente. Il cambiamento, poi, è diventato addirittura eclatante in coincidenza col successo esterno (1-4) all'Olimpico di Torino contro la Juventus, primo passo di quella che, nei mesi seguenti, sarebbe diventata un'autentica marcia trionfale anche a livello europeo. A quella vecchia volpe di van Gaal vanno ascritti molti meriti: dal "lancio" ai massimi livelli del giovane e già decisivo Thomas Muller e di prospetti interessanti come Badstuber e Contento, fino alla perfetta gestione di un Arijen Robben assolutamente devastante e giunto alla sua migliore stagione in carriera. Adesso, dopo il titolo nazionale, i bavaresi possono sognare una storica tripletta, perché nei prossimi due week-end si giocheranno anche le finali di Coppa di Germania e, soprattutto, di Champions League.
In Premier League, invece, il Chelsea di Carlo Ancelotti ha mostrato una straordinaria regolarità per l'intera stagione, fugando grazie all'evidenza dei risultati i dubbi dei tifosi e del patròn Abramovich sulla nuova gestione tecnica. In particolare, Ancelotti è stato molto bravo a gestire gli umori di squadra e ambiente dopo la sanguinosa eliminazione agli ottavi di Champions League per mano dell'Inter guidata dall'ex José Mourinho. E' stato proprio lì, infatti, che il tecnico italiano ha saputo costruire le basi per il quarto titolo nella storia dei Blues londinesi, approfittando della netta - e, purtroppo, attesa - flessione di un Arsenal che aveva, fin lì, illuso i propri sostenitori; ma, soprattutto, respingendo con la calma dei forti gli assalti di un Manchester United che - trascinato da un immenso Wayne Rooney - è rimasto sempre in scia al Chelsea, insidiandolo fino alla fine. Anche in questo caso, i meriti di Ancelotti appaiono evidenti, in particolare per ciò che concerne il pieno recupero di un calciatore decisivo come Malouda - un po' in disarmo nelle ultime due annate - e gli straordinari dividendi pagati dalla sua scelta di puntare con convinzione sulla coppia offensiva Anelka-Drogba, che lo scorso anno qualcuno (Scolari) voleva incompatibili tra loro. L'attacco esplosivo del Chelsea 2009-2010 nasce proprio da qui, con Drogba issatosi sul trono dei cannonieri di Premier e il suo partner offensivo consacratosi come uno tra i migliori "registi d'attacco" dell'intero panorama internazionale. E anche i Blues, nel prossimo fine settimana, potranno arricchire il proprio palmares stagionale, giocandosi la prestigiosa finale di F.A. Cup col Portsmouth.

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