giovedì 26 febbraio 2009

la crisi del napoli secondo alfredo pedullà


Come al solito, è molto lucido il commento di Alfredo Pedullà sull'attuale crisi del Napoli. Ecco uno stralcio del suo editoriale, tratto da Tuttomercatoweb.com. (d.d.p.)
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"[...] Si parla molto di Napoli in queste ore. E noto che chi, appena un mese fa, diceva e scriveva che la società non doveva prendere rinforzi per non turbare gli equilibri (?) di spogliatoio, che l'organico andava benissimo così, che Reja era l'allenatore ideale, in poche settimane ha cambiato idea con un'incoerenza senza precedenti. Con il senno del poi, siamo bravi tutti. [...] Troppo semplice, troppo facile, troppo buffo. I tifosi del Napoli avrebbero meritato un maggiore rispetto all'inizio dell'anno nuovo da De Laurentiis che ha avuto il coraggio di dire che a gennaio i rinforzi non servono quando nel gennaio del 2008 spese circa venti milioni per rafforzare la squadra. A gennaio i rinforzi sono importatissimi, esimio presidente, soprattutto quando bisogna rinsaldare un sogno europeo. Non è importante che arrivi un altro argentino (Datolo), è molto più importante prendere quelli pronti immediatamente (un errore grave farsi sfuggire Pazzini, un errore quasi più grave non aver proposto un contratto a Panucci che in quella difesa sarebbe stato come Franco Baresi dei bei tempi). Su Datolo il buon Reja ha commesso uno dei suoi soliti errori grossi: lo ha sganciato contro il Bologna in un ruolo non suo, per poi dichiarare - sette giorni dopo - che non si era ambientato tatticamente per giocare da esterno sinistro. Non ci sono parole. Mi sembra soprattutto un dispetto a chi glielo ha portato, la reazione di chi si sarebbe aspettato di meglio e di più dalle operazioni di mercato. Leggo e ascolto autorevoli opinionisti (locali e nazionali) parlare di un Napoli spettacolare nella prima parte della stagione. Mi permetto di dire che il Napoli raramente ha giocato bene. Meglio ancora: ha dato spettacolo quando ha potuto contare sui migliori Hamsik e Lavezzi. Sono stati i soliti, non il coro. Soprattutto: ha dato spettacolo quando è stato trascinato, letteralmente trascinato, dal dodicesimo in campo che è il popolo del San Paolo. Non è un caso che in trasferta abbia fatto disastri, con un rendimento da retrocessione sicura. Sono giorni fondamentali per le strategie del Napoli: preparare il futuro, capire quali sono i rapporti tra De Laurentiis e Marino, evitare di fare sempre la spesa in Argentina. Esempio: il Napoli ha speso recentemente una trentina di milioni per prendere Navarro, Rinaudo, Pazienza, Datolo e Denis. Non sarebbe stato meglio spenderne nove o dieci per Pazzini e altri venti per uno o due campioni di maggiore e migliore qualità? I tifosi del Napoli hanno respirato calcio ad alti livelli e pretendono di continuare a respirarlo. Se non fosse possibile, sarebbe giusto e importante dirlo. Perché a Napoli non hanno gli occhi foderati di prosciutto: sanno capire se il progetto è competitivo, oppure se è una scorciatoia poco percorribile. [...]".

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