lunedì 28 giugno 2010

sudafrica 2010: olanda e brasile avanti tra noia e spettacolo

Di Diego Del Pozzo

Può sembrare strano l'accostamento tra "noia" e "spettacolo", soprattutto quando si parla di calcio. Insomma, una partita può essere noiosa o spettacolare, ma non tutte e due le cose contemporaneamente. Eppure, nei due match odierni degli ottavi di finale dei Mondiali sudafricani, l'Olanda e il Brasile sono riusciti e conciliare bene questi due opposti, anche per "merito" di avversarie come Slovacchia e Cile, assolutamente deludenti e - per motivi diversi - nettamente inferiori. Quelle di oggi, infatti, sono state le gare a eliminazione diretta meno emozionanti e più scontate tra quelle disputate finora in Sudafrica, perché slovacchi (nonostante le due clamorose occasioni da gol vanificate) e cileni non hanno mai dato l'impressione di poter essere realmente in partita contro avversari troppo più forti (ed esperti) di loro.
Nel pomeriggio, dunque, la cinica Olanda molto ben allenata da Bert van Marwijk ha disposto della Slovacchia di Vladimir Weiss II ben oltre il punteggio finale di 2-1, dall'alto di una superiorità tecnica assolutamente indiscutibile. Lo ha fatto, però, giostrando ai consueti ritmi blandi "conditi" ogni tanto dalle improvvise accelerazioni dei suoi numerosi talenti offensivi (Robben, Sneijder, Kuyt, Van Persie; e poi Elia, Huntelaar, Afellay, tanto per gradire...). E lo ha fatto, soprattutto, capitalizzando quasi tutte le occasioni costruite e concedendo pochissimo agli avversari, col cinismo tipico delle grandi squadre. Insomma, forse le "cicale" sono diventate davvero "formiche"; e, in quel caso, non ce ne sarebbe per nessuno. O quasi...
Il "quasi" della situazione potrebbe essere proprio il Brasile super-corazzato di Carlos Dunga, capace di schiacciare, letteralmente, un Cile sempre sbarazzino ma inconcludente e un po' presuntuoso. Dei Verdeoro, invece, hanno impressionato la straordinaria solidità difensiva ben incarnata dai dirompenti Juan e Lucio, il dinamismo e la continuità nel pressing feroce reso ancora più efficace dallo spirito di sacrificio comune, una concretezza inedita nello sfruttare ogni minimo errore degli avversari, una condizione atletica che migliora di partita in partita. E se a questi fattori, solitamente estranei al vocabolario calcistico brasiliano, aggiungiamo la velocità di esecuzione, la tecnica superiore e il gusto per la giocata spettacolare tipici del futebol più autentico, allora sì che ci troviamo di fronte ai favoriti per la vittoria finale.
In ogni caso, lo scontro diretto di venerdì pomeriggio (ore 16, a Port Elizabeth) tra queste due squadre, a modo loro tanto "noiose" (anche a causa della loro forza) e tanto spettacolari, dirà certamente qualcosa di più preciso sulle reali chances di entrambi di conquistare il primo Mondiale africano della storia.

2 commenti:

  1. ahh, definire noiosa una partita della nazionale batava, quale sacrilegio !
    E bearsi poi di quei dildoni verdeoro ...
    non ti leggerò più. ^_^

    Cruyff

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  2. In realtà, li ho definiti entrambi "noiosi". Ma avrai certamente compreso che trattavasi di provocazione...
    Queste due nazionali provocano "noia" a causa della loro stessa forza. Per questo, nei quarti potremo saperne di più.
    A presto.

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