Partendo dalla gara del pomeriggio, non posso fare a meno di sottolineare lo stridente contrasto tra la Germania giovane, multietnica, veloce, sbarazzina e perciò vincente di Joachim Loew e l'Italia lippiana vecchia, grigia, stanca, ripiegata su se stessa e, giustamente, eliminata con ignominia già al primo turno. Nonostante il clamoroso errore arbitrale che ha negato il temporaneo 2-2 all'Inghilterra, infatti, i tedeschi oggi hanno ancora una volta impressionato per la freschezza delle forze messe in campo, per la spregiudicatezza del loro gioco d'attacco e per la rapidità dei capovolgimenti di fronte dovuti certamente anche alla vigorìa atletica degli interpreti selezionati per realizzarli. L'umiliante 4-1 finale - il punteggio più pesante, tra Mondiali ed Europei, nella storia della nazionale inglese - va spiegato anche con la ridicola disposizione difensiva e attitudine mentale degli uomini di Fabio Capello, ma deriva in buona parte proprio dal contrasto tra gioventù ed eccessiva maturità, poiché la stessa Inghilterra è tra le squadre con l'età media più elevata dell'intero lotto. Certo, quattro reti caratterizzate da errori difensivi non depongono a favore degli inglesi, né del proprio strapagato tecnico italiano, ma la Germania approdata con tale e tanta autorità ai quarti di finale è squadra che può fare ancora strada e che, probabilmente, è destinata a dominare il calcio europeo dei prossimi cinque-sei anni. D'altra parte, non è un caso se la Germania ha vinto, in rapida successione, i recenti Europei Under 17, Under 19 e Under 21: il segreto è nella cura dei vivai, ma anche nella piena accettazione dei mutamenti derivanti dalla globalizzazione (i tedeschi di oggi si chiamano Khedira, Ozil, Boateng, Podolski, Gomez, oltre che Schweinsteiger, Lahm e Muller...).
In serata, passando all'altro match odierno, l'Argentina maradoniana ha superato 3-1 un ottimo Messico, favorita dall'errore della terna arbitrale capeggiata da Rosetti in occasione del primo gol di Tevez, da una topica difensiva messicana che ha prodotto il raddoppio di Higuain ma, soprattutto, dalla straripante qualità tecnica di troppi titolari in camiseta albiceleste: qualità ben incarnata dall'ennesima ottima gara di Messi e dallo straordinario terzo gol di un grandissimo Carlitos Tevez. Con questo gruppo di impareggiabili solisti penso che il neo-ct Diego Armando Maradona possa davvero permettersi semplicemente di motivarli e gestirli, forte del suo inimitabile carisma. Al resto, infatti, penseranno loro...
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