
In Premier League, invece, il Chelsea di Carlo Ancelotti ha mostrato una straordinaria regolarità per l'intera stagione, fugando grazie all'evidenza dei risultati i dubbi dei tifosi e del patròn Abramovich sulla nuova gestione tecnica. In particolare, Ancelotti è stato molto bravo a gestire gli umori di squadra e ambiente dopo la sanguinosa eliminazione agli ottavi di Champions League per mano dell'Inter guidata dall'ex José Mourinho. E' stato proprio lì, infatti, che il tecnico italiano ha saputo costruire le basi per il quarto titolo nella storia dei Blues londinesi, approfittando della netta - e, purtroppo, attesa - flessione di un Arsenal che aveva, fin lì, illuso i propri sostenitori; ma, soprattutto, respingendo con la calma dei forti gli assalti di un Manchester United che - trascinato da un immenso Wayne Rooney - è rimasto sempre in scia al Chelsea, insidiandolo fino alla fine. Anche in questo caso, i meriti di Ancelotti appaiono evidenti, in particolare per ciò che concerne il pieno recupero di un calciatore decisivo come Malouda - un po' in disarmo nelle ultime due annate - e gli straordinari dividendi pagati dalla sua scelta di puntare con convinzione sulla coppia offensiva Anelka-Drogba, che lo scorso anno qualcuno (Scolari) voleva incompatibili tra loro. L'attacco esplosivo del Chelsea 2009-2010 nasce proprio da qui, con Drogba issatosi sul trono dei cannonieri di Premier e il suo partner offensivo consacratosi come uno tra i migliori "registi d'attacco" dell'intero panorama internazionale. E anche i Blues, nel prossimo fine settimana, potranno arricchire il proprio palmares stagionale, giocandosi la prestigiosa finale di F.A. Cup col Portsmouth.
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