I dubbi degli osservatori, infatti, sono tanti e derivano principalmente dall'assoluta mancanza d'esperienza del neo-ct a questi livelli di competizione: riuscirà Maradona, si chiedono in molti, a tenere unito un gruppo "difficile" e, soprattutto, a farlo rendere al livello del talento a sua disposizione? A sfavore del tecnico depongono le mancate convocazioni, piuttosto inspiegabili, degli interisti Javier Zanetti ed Esteban Cambiasso, in due reparti - e, ancor più nello specifico, in due posizioni - che non abbondano certo in quanto ad alternative. Sulla fascia destra della difesa, infatti, Maradona dovrebbe affidarsi allo stopper Otamendi o "abbassare" l'esterno di centrocampo Jonàs Gutierrez, mentre la presenza di Zanetti gli avrebbe assicurato un calciatore "di ruolo", peraltro carico di voglia, carisma, esperienza. In mezzo al campo, poi, la convocazione di Cambiasso (come quella di Gago, altro assente illustre) avrebbe consentito di dare un po' di pausa a capitan Mascherano, che non ha invece nessuna alternativa testuale nell'attuale rosa argentina. Altra incognita a centrocampo è, inoltre, rappresentata dalla reale tenuta atletica di un campione come Juan Sebastian Veron, autentico allenatore in campo e certamente "suggeritore" di alcune scelte di Diego: riuscirà a reggere fisicamente per l'intero torneo?
Tra i punti di forza della Selecciòn, invece, c'è senz'altro l'attacco atomico, che in Sudafrica potrà ruotare addirittura Higuain e Milito come centravanti, Tevez e Aguero come seconde punte, con Martin Palermo seduto in panchina e il genio di Leo Messi pronto alla definitiva esplosione anche a livello di nazionali. Senza dimenticare la presenza a centrocampo di due ali pure veloci e spettacolari come Angel Di Maria e Maxi Rodriguez.
Insomma, pesando dubbi e certezze, l'Argentina 2010 va certamente inserita tra le favorite dei Mondiali sudafricani, anche se la mia sensazione è che il "Fattore Diego" potrà rivelarsi decisivo. Se nel bene oppure nel male lo si capirà soltanto tra qualche settimana...
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