Nel loro libro, Kuper e Szymanski ripercorrono a modo loro la storia e la geografia del calcio mondiale, affidandosi da un lato alla razionalità dei numeri e dall'altro ad analisi mai banali degli aspetti sociali e politici dell'universo pallonaro mondiale. In questo modo, riescono a proporre al lettore una serie di scoperte davvero sorprendenti e a tracciare una cartografia calcistica spesso inedita, che per l'edizione italiana è rivista e ampliata anche con dati e statistiche riguardanti il panorama nostrano.
Così, nelle densissime ma avvincenti pagine di Calcionomica, trovano sorprendenti risposte alcune domande ricorrenti nelle discussioni di ogni appassionato di calcio che si rispetti. Basti pensare, per restare in atmosfera di Coppa del Mondo, a due addirittura famigerate come "Perché la nazionale inglese vince così poco?" e "Una nazionale africana potrà mai vincere un Mondiale?". E sono proprio i numeri a far scaturire, quasi automaticamente, le risposte e a sfatare oltre un secolo di banalità e luoghi comuni (si pensi, per esempio, al mitico "Oggi il calcio è soltanto business", oppure a un altro cult assoluto come "Il calcio moderno è noioso perché vincono sempre le grandi").
D'altra parte, come sa bene ogni appassionato hard, il calcio è legato ai numeri quasi a filo doppio, fin dalle origini: si pensi semplicemente ai risultati, alle classifiche, alle statistiche varie e assortite, alle date importanti, alle pagelle, persino al Fantacalcio. Nonostante ciò, però, in molte analisi ci si continua ad affidare alla cosiddetta "esperienza". Ecco, con Calcionomica Kuper e Szymanski propongono un'altra via; e, cosa fondamentale, lo fanno senza annoiare mai.
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