martedì 4 maggio 2010

libri: l'epopea grande e sfortunata di eduard streltsov

Di Diego Del Pozzo

Già un paio di mesi fa mi era capitato di leggere un interessante profilo di Eduard Streltsov sul Guerin Sportivo, grazie a quell'ottimo giornalista che è Alec Cordolcini.
Adesso, a quello che in molti considerano il più forte calciatore russo di sempre dedica un bel libro un altro giornalista curioso e preparato come Marco Iaria, autore per Limina di Donne, vodka e gulag. Eduard Streltsov, il campione.
Negli anni Cinquanta, Streltsov era una giovane stella della Torpedo Mosca e della Nazionale sovietica. Il ciuffo alla teddy boy, lo spirito ribelle, vodka a volontà, vita notturna e avventure amorose si affiancavano a una classe cristallina sui campi di gioco, poiché Eduard era bello, dannatamente bello, ma anche pericolosamente "occidentale" per il regime comunista.
Così, a soli 20 anni, alla vigilia dei Mondiali svedesi del 1958, si trovò a dover affrontare la partita più difficile della sua vita: di fronte a una controversa accusa di violenza sessuale, infatti, gli dissero di scegliere tra il proclamarsi colpevole e volare in Svezia a sfidare Pelé, come gli fu promesso dalle autorità, oppure difendersi combattendo per la propria innocenza. Per un giovane calciatore, affamato di successo e desideroso del palcoscenico planetario, la scelta fu quasi automatica, così come il tradimento da parte delle stesse autorità che gli avevano promesso il perdono per un crimine forse mai nemmeno commesso. Così, Eduard conobbe l'inferno del gulag e vide la sua carriera irrimediabilmente compromessa. Anni dopo, però, si è venuto a sapere che, probabilmente, dietro questa torbida vicenda si nascondeva addirittura la vendetta di una donna molto potente, membro autorevole del Politburo, alla quale Eduard aveva fatto uno sgarbo.
Sullo sfondo del controverso rapporto fra sport e comunismo, dunque, questo libro intenso e documentato racconta la carriera spezzata del più grande talento del calcio russo, capace di segnare 25 gol in 38 partite con l'URSS. Le pagine scorrono veloci e ci fanno conoscere i precoci successi, le macchinazioni della propaganda, il giallo attorno al processo per stupro; e ancora, i cinque anni trascorsi nel gulag, dove Streltsov sopravvisse giocando a calcio e dilettando i funzionari del Partito; per giungere, infine, al clamoroso ritorno in campo, ormai sfiduciato e appesantito, per guidare comunque la "sua" Torpedo a un inatteso titolo nazionale.

Marco Iaria, Donne, vodka e gulag. Eduard Streltsov, il campione, Limina - 154 pagine, 19.90 euro.

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