domenica 21 giugno 2009

1973: cile-urss, uno spareggio mai giocato

Di Stefano Olivari

Prima parte
I commenti sul famoso, ma vista la quantità di versioni non poi così tanto, spareggio Cile-Urss del 1973 per qualificarsi al Mondiale in Germania Ovest hanno riportato alla memoria uno dei più famosi episodi in cui calcio e politica si sono incrociati. L'antefatto è che i gironi europei di qualificazione erano nove: otto qualificavano la vincitrice direttamente (l'Italia di Valcareggi dominò il gruppo comprendente Turchia, Svizzera e Lussemburgo) mentre il nono, in maniera cervellotica, la costringeva ad uno spareggio con la vincitrice di uno dei gironi sudamericani: quello vinto dal Cile comprendeva...il Perù, e basta.
Spareggio, dunque. Andata a Mosca il 26 settembre 1973, pochi giorni dopo il golpe militare che aveva rovesciato Allende e portato al potere Pinochet: zero a zero ed appuntamento due mesi dopo a Santiago. Nel frattempo la situazione politica planetaria era precipitata e l'Urss si rifiutò di recarsi in Cile (da notare che l'andata era stata giocata a golpe già avvenuto) chiedendo alla Fifa presieduta da Stanley Rous di far disputare la partita in campo neutro. Permesso rifiutato senza motivazioni ufficiali ma per una considerazione molto concreta: eliminando dalle competizioni tutti i paesi governati da dittature o finte democrazie al Mondiale avrebbero partecipato (e parteciperebbero) ben poche nazionali.
Il 21 novembre quindi allo stadio Nacional di Santiago, dove qualche mese prima erano stati radunati e torturati migliaia di prigionieri politici, andò in scena la farsa. La nazionale cilena al gran completo, contro nessuno. La federazione cilena decise che il gol della vittoria (si fa per dire, visto che la partita subito dopo venne ovviamente sospesa) venisse segnato dal capitano Francisco Valdes, idolo del Colo Colo (qui nella foto) e già presente ad Inghilterra 1966. E così fu, dopo un'azione manovrata di cui purtroppo non abbiamo visto filmati. Ma il tragico ha sempre aspetti ridicoli: sapendo dell'assenza dell'Urss, la federcalcio cilena aveva ingaggiato i brasiliani del Santos per un'amichevole. Che si giocò davvero subito dopo il grottesco spettacolo pro-vittoria a tavolino, anche se alcuni cileni (fra questi Valdes) chiesero ed ottennero dal c.t. Luis Alamos di non prendervi parte.
Seconda parte
Non avevamo mai visto immagini del Cile-Urss del 21 novembre 1973, lo spareggio di qualificazione mondiale a cui i sovietici non presenziarono per protesta contro il golpe di Pinochet (non che dalla loro parte i golpe fossero mai mancati, ma la politica si fa anche secondo convenienza).
L'amico Christian, di cui omettiamo il cognome perchè non sappiamo mai come comportarci quando ci sono datori di lavoro 'cinesi', ci è venuto in aiuto segnalandoci il link di quell'azione memorabile che portò al gol il capitano cileno Francisco Valdes. Fra le tante cose curiose di quell'episodio c'è che il gol sarebbe stato strutturalmente da annullare, da parte dell'arbitro: ogni passaggio in avanti, con meno di due difendenti fra la linea di fondo ed il giocatore che riceve il passaggio, crea infatti una situazione di fuorigioco. Mitico il tabellone 'La juventud y el deporte unen hoy a Chile' con il risultato parziale di uno a zero, rimasto immutato visto che nessuno avrebbe potuto far riprendere il gioco: per la statistica la Fifa avrebbe poi regalato ai posteri un due a zero a tavolino.
In Germania il Cile si sarebbe comportato con molto onore, ma il ricordo di quella farsa è tuttora presente nelle menti dei giocatori: proprio 'Chamaco' ne ha parlato in una recente intervista. Senza rispondere alla vera domanda: è più ipocrita chi fa giocare contro nessuno o chi distingue fra dittature? A parte il fatto che l'eccellente Breznev aveva dato l'ok alla partita di ritorno, ma a patto che fosse in campo neutro.

2 commenti:

  1. Il problema credo fosse proprio quello stadio, con quello che era successo lì dentro. E non è roba da poco. Al successivo mondiale, in territorio neutro, la DDR, ad es. contro il Cile ci giocò, pareggiando 1-1.

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  2. Intanto l'urss ebbe la dignitá di rinunciare al mondiale per non giocare nello stadio prigione e simbolo del golpe.

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