martedì 2 agosto 2011

ronaldinho diventa un cartone animato per i più piccini

Di Diego Del Pozzo

Per consolare i calciofili che, durante l’estate, sono costretti a fare a meno della loro mania preferita (anche se quest’anno la Coppa America è stata un buon surrogato…) voglio parlare di una nuova e già attesissima serie a cartoni animati che ha proprio il calcio come argomento e uno tra i campioni più amati dai tifosi di tutto il mondo come protagonista. La serie in questione s’intitola Ronaldinho Gaucho’s Team e il titolo fa capire già di chi si sta parlando.
Ronaldinho Gaucho’s Team è stata presentata in anteprima mondiale nell’ambito di Cartoons on the Bay, il festival dell’animazione televisiva che s’è tenuto nel mese di aprile in Liguria, tra Rapallo, Santa Margherita Ligure e Portofino. La storia di questo originale progetto d’animazione inizia qualche anno fa, quando il celebre Ronaldinho - Pallone d’Oro nel 2009 ai tempi del Barcellona, passato anche per il Milan con alterne fortune e attualmente in rosa nel Flamengo di Rio de Janeiro - incontra Mauricio De Sousa, autentico guru del fumetto e dell’animazione carioca, con più di mezzo secolo di carriera sulle spalle e una produzione densissima che lo fa considerare dagli appassionati una sorta di Walt Disney brasiliano (tra l’altro, De Sousa è stato premiato proprio a Cartoons on the Bay con un Pulcinella Award alla carriera). Dall’incontro tra due brasiliani tanto famosi, idoli dei fans nei rispettivi settori di appartenenza, nasce un fumetto vendutissimo nel quale il calciatore originario di Porto Alegre racconta un po’ tutta la sua vita, con particolare attenzione agli anni difficili dell’infanzia, caratterizzati dalla perdita del papà a soli quattro anni e da una smisurata passione per il calcio, abbinata alla voglia di diventare un campione. De Sousa disegna un piccolo Ronaldinho simpatico, allegro, curioso, già con i suoi tipici dentoni; e lo circonda di una vivace e variopinta banda di amici. Attraverso le spiritose avventure di questo gruppo di ragazzini, l’autore - d’accordo col Ronaldinho in carne e ossa - fa passare il messaggio legato all’etica più autentica dello sport: una morale fondata anzitutto sull’amicizia e, soprattutto, sui valori della sana competizione, nella quale l’avversario è un amico da affrontare e superare lealmente e mai un nemico.
Il successo della serie è clamoroso, tanto che nel giro di qualche anno il Brasile è letteralmente invaso da strisce giornaliere e domenicali serializzate sui principali quotidiani, da una rivista mensile, da una collana di volumi a fumetti e di manuali, tra i quali un vendutissimo manuale calcistico per i più piccini. Il passo successivo, dunque, è quasi automatico e si concretizza quando Mauricio De Sousa entra in contatto con Giovanni Giuliano, un giovane imprenditore campano che lavora come amministratore delegato presso la GIG Italia, casa di produzione romana specializzata in prodotti per bambini e ragazzi. E’ così che, grazie a questo fruttuoso incontro tra Brasile e Italia, il fumetto si trasforma in cartone animato. La prima serie, composta da cinquantadue episodi di undici minuti ciascuno, è ancora in corso di realizzazione e sarà terminata entro dicembre. Dopo il grande interesse suscitato con l’anteprima a Cartoons on the Bay, però, ha già trovato numerosi acquirenti in Europa e in Sudamerica, mentre in Italia sarà trasmessa dalla Rai a partire dall’inizio del prossimo anno, sul canale per bambini Rai Yo Yo.
Protagonista del cartoon, come già quello del fumetto, non è il campione affermato e vincente, ma il bimbo ingenuo e sognatore, che fa già il fenomeno con la palla al piede e sogna di diventare un grande calciatore. Accanto a Ronaldinho, nel suo Gaucho’s Team, ci sono anche altri personaggi divertenti, ispirati ai familiari e agli amici di gioventù dell’asso brasiliano: il piccolo Diego (nome onnipresente quando si parla di calcio e Sudamerica), i fratellini Asis e Daisy, la mamma Miguelina, i cagnolini Champ e Fireball. Come già il fumetto di riferimento, anche la serie animata è rivolta principalmente a un pubblico di bambini che stanno per passare nella fascia dell’adolescenza e, dunque, approfondisce valori come la solidarietà e l’amicizia, veicolandoli attraverso una sana e, in questo caso, divertente competizione sportiva.
Certo, a questo punto siamo davvero tutti curiosi di capire se Ronaldinho potrà ripercorrere sul piccolo schermo le orme di due miti del calcio a cartoni animati come Holly e Benji…

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