lunedì 15 agosto 2011

il ritorno di cesc fabregas nella sua barcellona...

Di Paolo Condò
(Gazzetta.it - 15 agosto 2011)

Il ritorno a casa del figliol prodigo è raccontato innanzitutto dalle migliaia di persone che in un torrido mezzogiorno catalano sciamano dalla Diagonal al Camp Nou per non perdersi il sorriso timido di Francesc Fabregas. Ci sono tanti turisti fra i circa 25mila (misura presa a occhio, come sempre in questi casi) che occupano il secondo anello del grande stadio, e anche tanti immigrati sudamericani venuti a riempire un Camp Nou normalmente fuori portata per le loro tasche. Ma ci sono soprattutto tante famiglie catalane, madri, padri e bambini, felici di assistere alla riedizione di un prodigio possibile (quasi) solo al Barcellona: un ragazzo del luogo, un enfant du pays, che diventa una stella dello squadrone blaugrana. "Sono venuto qui perché mi sento pronto a competere per un posto da titolare. Tre anni fa non lo ero, adesso sì. La sfida è durissima perché i centrocampisti del Barcellona sono i migliori giocatori del mondo, ma sono consapevole di poter trovare il mio spazio. Ho scelto la strada più difficile per migliorare ancora, ma anche la più stimolante".
L'atmosfera che circonda la presentazione di Fabregas è da "ammazzate il vitello grasso", e non potrebbe essere altrimenti; però quando le domande sull'influenza della famiglia si fanno troppo insistenti, Cesc taglia corto: "La famiglia va bene, ma guardate che potevo godermela anche a Londra. Sono tornato per lavorare, ovvero per trionfare nella squadra più bella e difficile del mondo. Ripeto, penso di aver scelto il momento giusto: ho sempre saputo che un giorno sarei risalito su questo treno, quest'anno ho forzato un po' la situazione perché mi sentivo pronto, perché Guardiola mi dà molta fiducia, e perché non sai mai se certi treni passeranno anche in futuro oppure no".
Il commiato dall'Arsenal, che a Barcellona hanno vissuto come fosse una prigione dalla quale liberare il proprio figliolo, ritrova la sua giusta dimensione nelle parole di Fabregas: "Salutare quello che per otto anni è stato il mio ambiente ha implicato emozione e anche tristezza. Non avrò mai sufficienti parole per descrivere quel che Wenger ha fatto per me. E' stato un secondo padre, non mi avrebbe venduto nemmeno per 50 milioni, ma ha scelto di assecondare la mia volontà. E' un grande uomo, e mi dispiace che a Barcellona ne abbiano un'immagine sbagliata. Lascio l'Arsenal perché lì non si vince niente? No, non è questo il motivo, anche se la regolarità con la quale ci spegnevamo prima dello sprint finale mi infastidiva".
Il fatto che un simile giocatore, forse il più forte trasferitosi nel 2011, non abbia il posto da titolare assicurato, dimostra che il Barcellona l'ha preso anche per toglierlo dal mercato. Il pericolo era che il Real Madrid tornasse alla carica dopo che la gestione Capello-Baldini, nel 2006, l'aveva quasi preso. "Non intendo commentare i miei contatti col Real - dice Cesc nel passaggio più delicato della sua presentazione - ma posso dire che con me sono sempre stati gentili e rispettosi. La rivalità col Barcellona è brutale, e so che mi aspettano grandi battaglie. Ciò non toglie che ho grande ammirazione per il club e i suoi giocatori". Prima battaglia mercoledì sera, nel ritorno di Supercoppa? "Fisicamente sto benissimo, se Guardiola crede sono pronto a giocare. E prima ancora, non vedo l'ora di allenarmi stasera. Thiago mi ha lasciato il 4, è un gesto che gli fa onore, lo ringrazio di cuore perché per me è un numero speciale. Sanchez? Ho sentito Sagna, che l'ha appena affrontato in nazionale, mi ha detto che è fortissimo".
Chiusura con le cifre, mentre Cesc viaggia verso il ricongiungimento con i suoi grandi amici Piqué e Messi, compagni ai tempi della squadra cadetti blaugrana: l'Arsenal ha infine accettato 29 milioni di euro che verranno pagati in due tranche ad agosto e settembre. I bonus riguardano due campionati, che valgono due milioni e mezzo ciascuno, e una Champions, che costerebbe al Barcellona un altro milione: totale potenziale 6. Infine, Cesc si è tolto un milione l'anno dal suo contratto quinquennale, passandolo agli inglesi. Il costo definitivo potrebbe essere quindi 40 milioni. Ma, come dice quella pubblicità, riportare a casa il figliol prodigo non ha prezzo.

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