Com'era prevedibile, il Napoli ha pagato anche durante questa seconda giornata del girone di Europa League la sua scarsa personalità e la quasi inesistente esperienza in campo europeo: la Steaua, infatti, lo ha aggredito fin dal fischio d'inizio e lo ha spazzato via in maniera indegna. Pur volendo concedere agli azzurri, infatti, gli "alibi" della formazione rimaneggiata dall'ampio turnover e dei gravi errori difensivi in occasione di tutte e tre le reti rumene, non è possibile approcciare in questo modo, molle e tremebondo, un match internazionale.
Peccato, perché una volta ritrovato un minimo di equilibrio e di ordine, anche se favorita dalla superiorità numerica causata dall'espulsione di Kapetanos, la squadra di Mazzarri ha saputo chiudere la Steaua nella propria metà campo per l'intero secondo tempo, sfiorando il gol a più riprese (ma, subito dopo l'intervallo, subendo anche due traverse clamorose). E magari, a ripensarci dopo, con un po' di attenzione in più e con un diverso approccio alla gara, gli azzurri avrebbero anche potuto risparmiare energie preziose in vista del difficile match di domenica contro la Roma.
Note liete della serata, comunque, arrivano dal reinserito Vitale (autore del primo gol azzurro e di una buona prova sulla fascia sinistra), dalla personalità di Hamsik (nettamente il migliore in campo, oltre che marcatore della seconda, straordinaria rete partenopea) e dalla puntualità sotto porta del Matadòr uruguayano Cavani. Destano serie preoccupazioni, invece, il già citato approccio inadeguato a una gara europea, l'enorme fragilità difensiva (ingigantita anche dalla serata-no di De Sanctis) e la necessità di dover ricorrere sempre ai soliti noti - su tutti Hamsik e Lavezzi, che riposavano placidamente in panchina - per riuscire a rovesciare partite ormai compromesse anche per colpa della scarsità di rincalzi di livello, con buona pace di un turnover reale. Con la Roma in campionato e col Liverpool nelle prossime due partite di Europa League, comunque, servirà decisamente un'altra squadra.
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