Il problema, però, è un altro. Come da italico costume, infatti, su tutti i principali mezzi di comunicazione è partita l'operazione di santificazione di Cassano, con eccessi persino stucchevoli. Un esempio tra tanti, per render bene l'idea, è quello del giovane attaccante di scuola doriana Mustacchio (decisivo, peraltro, nel match senza domani contro i pari età del Galles, vinto 1-0 dall'Under 21 di Casiraghi, così qualificatasi per i play-off europei di categoria). Ebbene, dai microfoni di Sky Sport, l'ho sentito magnificare il grande cuore di Cassano, che "si ferma sempre a dare un passaggio in auto a noi della Primavera, quando restiamo senza mezzi di trasporto per tornare a casa". Tutto molto bello e molto nobile. Peccato, però, che tutti i giornalisti al seguito della Sampdoria sappiano come proprio Mustacchio sia tra le vittime preferite di FantAntonio e dei suoi scherzi da spogliatoio (particolare, naturalmente, omesso dal giovanotto).
Comunque, al di là del processo di santificazione ormai in atto, un Antonio Cassano pienamente conscio dei propri mezzi, tranquillo e responsabilizzato, può davvero essere l'uomo in grado di fare la differenza - magari assieme a Mario Balotelli - nella Nazionale italiana dei prossimi tre-quattro anni. E questo Cesare Prandelli lo ha capito benissimo e immediatamente...
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