In particolare nel corso del primo tempo, poi, il dominio del Napoli è stato quasi assoluto, con la Sampdoria letteralmente schiacciata nella propria area di rigore e le offensive partenopee che giungevano da tutte le direzioni a un ritmo elevatissimo. Purtroppo, però, proprio durante questo autentico assedio a Fort Apache è emerso, ancora una volta, il limite principale della squadra di Mazzarri: la scarsa capacità di concretizzare il notevole volume di gioco prodotto. Prima o poi questo difetto potrebbe rivelarsi decisivo...
Comunque, tornando al match di Marassi, va sottolineato come tra le fila del Napoli abbia funzionato davvero tutto: dalla ritrovata solidità difensiva del trio Grava-Cannavaro-Campagnaro (davanti a un De Sanctis sempre attentissimo) al gioco sulle fasce dei dinamici Maggio e Dossena, dalla diga di centrocampo Pazienza-Gargano al resuscitato Lavezzi e a un Hamsik davvero a tutto campo, fino a un Cavani letale come i veri bomber. Inoltre, mi piace mettere in evidenza come il Napoli abbia avuto l'ulteriore merito di saper rimontare nel finale l'immeritato svantaggio giunto su calcio di rigore di Cassano, fischiato per un fallo di Paolo Cannavaro su Pozzi in netto fuorigioco. Nel giro di un paio di minuti, infatti, gli azzurri hanno ribaltato la situazione, grazie ai guizzi dei due giocatori più forti presenti in rosa, cioè Marek Hamsik e il capocannoniere della Serie A - assieme a Samuel Eto'o e Antonio Cassano - Edinson Cavani.
O meglio, per ora i fiori all'occhiello del Napoli sono loro due, ma se Walter Gargano dovesse dare continuità alla mostruosa prestazione individuale sfoderata contro i blucerchiati entrerebbe di diritto nel ristrettissimo club dei migliori centrocampisti del mondo: il trottolino uruguayano, infatti, ha preso per mano la sua squadra, guidandola con personalità e raziocinio, gestendo i ritmi di gioco - quasi sempre elevatissimi - e dosando sapientemente la palla; a tutto ciò ha abbinato la consueta vitalità nel pressing (feroce più che mai sul malcapitato Palombo, tolto dal cuore del gioco) e un dinamismo con pochi eguali a livello internazionale. Insomma, quello visto domenica sera a Marassi sembrava davvero un riuscito mix tra Pizarro e Gattuso e, alla lunga, potrebbe rivelarsi il calciatore decisivo per le sorti del Napoli nel corso della stagione appena avviata. Certo, vista l'assenza di alternative in panchina (per scellerata scelta della società), sarà altrettanto importante che a Cavani non venga nemmeno un raffreddore...
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