Il volume in questione, scritto da Chuck Korr e Marvin Close, s'intitola Molto più di un gioco. Il calcio contro l'apartheid (235 pagine, 15 euro, Iacobelli editore) e ricostruisce la storia straordinaria dei detenuti politici di Robben Island, il terribile carcere del regime razzista sudafricano negli anni dell'apartheid. In particolare, però, il libro approfondisce il rapporto che quegli uomini ebbero col gioco del calcio, in quanto strumento capace di aiutarli, letteralmente, a restare sani di mente in quel luogo infernale: all'interno del carcere, infatti, si organizzarono, per diversi anni, regolari campionati di calcio, con tanto di lega ufficialmente riconosciuta dalla FIFA (anche se solo come membro onorario), regolamenti dettagliatissimi, promozioni e retrocessioni in categorie differenti. Tutto ciò servì a quegli uomini per sentirsi ancora vivi.
"Il regime instaurato dal Partito nazionalista sudafricano - si legge sulla quarta di copertina - ha appena aperto il fuoco su una folla di manifestanti neri dichiarando guerra a qualsiasi opposizione politica. È in questi anni di lotta e repressione che prende le mosse questo volume, la vera storia di chi per aver combattuto contro l'apartheid, si è trovato scaraventato su un'isoletta piatta e brulla in mezzo alla baia di Cape Town: l'isola-carcere di Robben Island. Circondati dall'oceano e isolati dal mondo, spogliati di ogni diritto, i detenuti di Robben Island hanno imparato non solo a convivere col carcere duro e col lavoro forzato, ma anche a riappropriarsi della propria dignità e a proseguire la battaglia contro il sistema: grazie a un pallone e all'amore per il calcio. Un libro per credere ancora nella magia e nel valore dello sport".
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