Va detto subito che l'Arsenal ha meritato ampiamente il successo, avendo schiacciato i Wolves - che hanno difeso in dieci, tutti rigorosamente dietro la linea della palla - nella loro metà campo per l'intera gara e avendo totalizzato addirittura ventidue tiri verso la porta avversaria (la maggior parte dei quali indirizzati tra i pali). Insomma, la mancata vittoria sarebbe stata una disdetta, anche se i ragazzi di Wenger, al di là del "catenaccio" avversario, devono imparare a essere decisamente più pratici e concreti.
Comunque, il rientro in corsa dell'Arsenal è causato - oltre che dalla vittoria interna di cui sopra - soprattutto dall'esito favorevole del "big match" dell'Old Trafford tra Manchester United e Chelsea, con la squadra di Carlo Ancelotti che è riuscita a espugnare il "Teatro dei Sogni" mancuniano e a superare in vetta alla graduatoria gli uomini di sir Alex Ferguson. Gara davvero autorevole, quella dei Blues londinesi, con doppio vantaggio siglato da Joe Cole e Didier Drogba (in netto fuorigioco, però), prima della rete del giovane attaccante taliano Macheda, che serviva soltanto a fissare il definitivo 1-2.
Adesso, la classifica di Premier League, dopo trentatre giornate, propone il seguente "podio": Chelsea 74 punti, Manchester United 72, Arsenal 71. Sarà molto importante la prossima giornata, imperniata innanzitutto sul North London Derby tra Tottenham e Arsenal a White Hart Lane, mentre i Red Devils andranno a Blackburn e il Chelsea ospiterà il Bolton. Per citare il Poeta, mi verrebbe da dire a Wenger e alla sua squadra: "Qui si parrà la tua nobilitate...". Perché, qualora i Gunners superassero a pieni voti la "guerra" calcistica con i cugini - peraltro sconfitti oggi 3-1 a Sunderland e superati al quarto posto dall'esplosivo Mancioster City vittorioso 6-1 a Burnley -, allora sì che le loro prospettive di titolo potrebbero farsi concrete, considerando anche i calendari complicati delle due dirette concorrenti.
Nessun commento:
Posta un commento