Dieci fatti rilevanti, naturalmente dal mio personalissimo punto di vista, verificatisi in Italia e in Europa nel week-end calcistico appena trascorso:
1) In Serie A, detto nel precedente articolo della Roma e di un Ranieri dalle "palle fumanti", registro con piacere il ritorno del Napoli alla vittoria in trasferta, con un Lavezzi finalmente convincente anche in zona-gol, grazie alla splendida doppietta realizzata sul campo del Bari (vittoria azzurra per 1-2). Il Pocho sembra tornato in piena forma atletica e, se si confermasse così concreto sotto porta, potrebbe rivelarsi decisivo nella rincorsa partenopea a un posto in Champions o Europa League. Il calendario non è proibitivo, ma lo si era detto anche prima dell'inopinata sconfitta casalinga contro il Parma.
2) Sempre nel campionato italiano, sono ancora in gioco tutti i possibili obiettivi: scudetto (tra Roma e Inter), qualificazione alle coppe europee (Sampdoria, Palermo, Napoli, Juventus, Genoa, Fiorentina, Parma), salvezza (Livorno, Siena, Atalanta, Udinese, Lazio, Bologna). Appare in caduta libera il Milan di Leonardo, travolto dalle polemiche più o meno sotterranee tra proprietà e tecnico, ma anche dalle gravi carenze d'organico. Sempre più sorprendenti, invece, il Palermo dello scatenato Fabrizio Miccoli e la Samp di Del Neri e della coppia offensiva Cassano-Pazzini (entrambi da nazionale), issatasi meritatamente al quarto posto in graduatoria.
3) In Premier League, anche quest'anno l'Arsenal saluta la compagnia delle contendenti al titolo a poche giornate dalla fine: nel giro di quattro giorni incamera due sconfitte e dice addio a qualunque sogno di gloria. Però, mentre nel North London Derby di metà settimana avrebbe potuto pure pareggiare sul difficile campo del Tottenham, a Wigan subisce una sconfitta allucinante, contro una squadra che le è decisamente inferiore e che, negli ultimi dieci minuti, riesce a rimontarla dallo 0-2 al 3-2, grazie anche all'ormai consueta papera di uno dei due scarsissimi portieri presenti nella rosa dei londinesi. Stavolta è toccato a Fabianski, invece che ad Almunia, ma la sostanza non cambia: se Wenger non risolve, una volte per tutte, il problema del portiere non andrà mai da nessuna parte. Comunque, dopo la disfatta di Wigan fossi un giocatore dei Gunners, mi vergognerei un pochettino (nella foto in alto, la delusione di Nasri e Bendtner).
4) E a proposito di Pochettino, inteso come l'allenatore dell'Espanyol, il trentottenne tecnico argentino riesce nell'impresa di fermare sullo 0-0 i concittadini del Barcellona, in un derby catalano come al solito acceso e intensissimo: imbrigliato Xavi con un feroce pressing a centrocampo, l'allenatore della seconda squadra cittadina blocca la fonte di gioco blaugrana e limita i pericoli verso la porta della sua squadra. Mourinho avrà senz'altro preso appunti. Intanto, il Real Madrid vince col Valencia e si riporta a un solo punto dagli storici rivali. Dopo questa gara, diventa ancora più ridicolo il divario tra le prime due della Liga (Barcellona e Real) e la terza (appunto il Valencia): ben ventiquattro punti! Ma che campionato è?
5) Tornando in Inghilterra, va certamente registrata l'impetuosa rimonta del Tottenham di Harry Redknapp, che sull'onda di due derby casalinghi consecutivi vinti in pochi giorni - prima contro l'Arsenal, poi col Chelsea, distrutto ben oltre il punteggio finale - gli Spurs sorpassano di nuovo il Manchester City al quarto posto della Premier League, approfittando della sconfitta di questi ultimi nel derby di Manchester, vinto dallo United grazie a un bel colpo di testa del solito Paul Scholes al novantaduesimo minuto. Tra l'altro, i risultati di queste due gare riaprono pure la lotta al vertice, con la squadra di sir Alex Ferguson nuovamente a un solo punto dai Blues di Carlo Ancelotti (nella foto qui sotto, Defoe durante il match contro il Chelsea).
6) Anche in Bundesliga è in atto una rimonta nelle prime posizioni di classifica, dove il Werder Brema - che, come tradizione vuole, ha anche quest'anno il miglior attacco di Germania - riesce ad agganciare il Bayer Leverkusen al terzo posto, grazie al roboante 4-2 esterno col Wolfsburg. Da parte sua, invece, la squadra allenata da Heynckes perde pure a Stoccarda e prosegue nella sua caduta libera, che adesso rischia di compromettere seriamente anche quella qualificazione alla Champions League che sembrava sicura fino a qualche settimana fa. In testa, naturalmente, prosegue il bel duello tra la capolista Bayern Monaco (7-0 all'Hannover) e lo Schalke 04 di Felix Magath.
7) In Francia, termina 2-2 il match-rivincita tra Bordeaux e Lione, dopo che l'OL aveva eliminato i Girondini nel recente confronto diretto di Champions League. Dunque, la squadra di Laurent Blanc continua ad aumentare il proprio svantaggio dalla lanciatissima capolista Marsiglia, entrata in forma al momento culminante della stagione, a differenza di un Bordeaux letteralmente crollato quando avrebbe dovuto raccogliere i risultati di quanto seminato in autunno e inverno. Purtroppo, credo che le voci di mercato sull'allenatore e su troppe stelle della squadra siano state decisive in tal senso. A proposito di calcio francese, Sportitalia ha acquisito i diritti italiani della Ligue 1 e ha appena iniziato - proprio con Bordeaux-Lione - a trasmetterne i match in chiaro sui suoi due canali tematici.
8) In Belgio, l'Anderlecht interrompe il dominio biennale dello Standard Liegi e conquista, con ben quattro giornate di anticipo, il suo trentesimo titolo di campione nazionale, al termine di una stagione dominata in lungo e in largo. Beffato proprio dallo Standard l'anno scorso, in una doppia sfida decisiva dopo aver chiuso il torneo a pari punti, stavolta l'Anderlecht non ha voluto rischiare arrivi in volata, dominando il campionato belga fin dall'inizio, prima durante la stagione regolare e poi nel corso del girone di playoff, organizzato con una formula assolutamente cervellotica che, per fortuna, non ha impedito un successo legittimo. Tra l'altro, tra le fila dell'Anderlecht si è messo in ottima evidenza il possibile crack Romelu Lukaku, sedici anni e quindici gol che lo hanno laureato capocannoniere del torneo.
9) La Eredivisie olandese, invece, rinvia il verdetto sulla sua vincitrice all'ultimo turno di campionato, in programma il 2 maggio (dopo la pausa per la finale della Coppa d'Olanda). Attualmente, infatti, dopo le rispettive vittorie casalinghe, resta invariata l'unica lunghezza di vantaggio della capolista Twente sull'Ajax seconda in classifica. I Tukkers si sono imposti 2-0 sul Feyenoord allenato da Mario Been, mentre i Lancieri hanno travolto l'Heracles 4-0, arrivando alla tredicesima vittoria consecutiva in campionato.
10) Chiusura per la Russian Premier League, un campionato del quale, per la verità, mi sono sempre occupato pochissimo. Ebbene, in Russia continua a sorprendere la capolista Spartak Nalchik, che dopo la vittoria sul Kriliya Sovietov resta in vetta a 14 punti, in attesa che il CSKA Mosca e lo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti recuperino la gara che fu rinviata prima del match di Champions dei moscoviti contro l'Inter. Alle spalle della sorprendente capolista, quindi, salgono i campioni in carica del Rubin Kazan (a quota 12), vittoriosi di misura sul campo dell'Amkar Perm, mentre scivolano al terzo posto (a 11 punti), appunto, Zenit e CSKA, tutte e due bloccate sul pari, rispettivamente dalla Lokomotiv (1-1) e dal Tom Tomsk (0-0).
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