"[...] Il problema - scrive Lombardo - non è essere juventini o no, interisti o no, milanisti o no. Il problema è che ormai su Calciopoli, l'unica finora accertata, l'informazione è ormai al doping conclamato, di quello impossibile da fermare. La pratica, diciamolo, ormai è quotidiana: si butta fango nel ventilatore spacciandolo per essenza, tanto ci sarà sempre qualcuno che lo troverà profumato. E le ricostruzioni che montano e rismontano Calciopoli sono tutte giuste, tanto chi si ricorda? Il tifo, in fondo, è l'oblìo della memoria. L'Italia, lo sappiamo, è diventata una Repubblica fondata sulle intercettazioni e siccome leggere certe frasi non è come sentirle, ci si può inventare di tutto. Per questo l'udienza di oggi a Napoli non porterà nessuna novità nell'inchiesta, ma solo tanta confusione in più: basta trovare l'intercettazione giusta, con frasi ed inflessioni ad hoc, e il gioco è fatto. E poi: basta tirare in ballo un morto e la verità diventa assoluta, tanto in giro non c'è più un Facchetti che possa dire il contrario. Sì, è vero: Moggi e i suoi avvocati fanno il loro mestiere ed è probabile - ormai quasi certo - che tutta la vicenda penale finisca con un'assoluzione piena, visto il caos a cui siamo arrivati. Cosa che, se qualcuno ha ancora in testa un po' di diritto, non c'entra nulla con quello che è successo nel processo sportivo: lì le intercettazioni sono una prova, nel giudizio penale invece materiale di investigazione per accertare se la prova esista concretamente. Quindi: assolviamo pure Moggi, saremo tutti più felici. Ma il calcio italiano che figura ci fa?".
martedì 13 aprile 2010
un interessante articolo, mentre moggi fa casino in aula
Di Diego Del Pozzo
Mentre a Napoli è in corso di svolgimento l'attesa udienza del processo contro Luciano Moggi, nel corso della quale i suoi legali produrranno nuove intercettazioni telefoniche destinate a far esplodere quella che i media già chiamano Calciopoli 2, mi piace riproporre qui di seguito alcuni stralci di un interessante articolo di Marco Lombardo pubblicato oggi sul quotidiano Il Giornale. Chi volesse leggerlo intergralmente può cliccare qui.
"[...] Il problema - scrive Lombardo - non è essere juventini o no, interisti o no, milanisti o no. Il problema è che ormai su Calciopoli, l'unica finora accertata, l'informazione è ormai al doping conclamato, di quello impossibile da fermare. La pratica, diciamolo, ormai è quotidiana: si butta fango nel ventilatore spacciandolo per essenza, tanto ci sarà sempre qualcuno che lo troverà profumato. E le ricostruzioni che montano e rismontano Calciopoli sono tutte giuste, tanto chi si ricorda? Il tifo, in fondo, è l'oblìo della memoria. L'Italia, lo sappiamo, è diventata una Repubblica fondata sulle intercettazioni e siccome leggere certe frasi non è come sentirle, ci si può inventare di tutto. Per questo l'udienza di oggi a Napoli non porterà nessuna novità nell'inchiesta, ma solo tanta confusione in più: basta trovare l'intercettazione giusta, con frasi ed inflessioni ad hoc, e il gioco è fatto. E poi: basta tirare in ballo un morto e la verità diventa assoluta, tanto in giro non c'è più un Facchetti che possa dire il contrario. Sì, è vero: Moggi e i suoi avvocati fanno il loro mestiere ed è probabile - ormai quasi certo - che tutta la vicenda penale finisca con un'assoluzione piena, visto il caos a cui siamo arrivati. Cosa che, se qualcuno ha ancora in testa un po' di diritto, non c'entra nulla con quello che è successo nel processo sportivo: lì le intercettazioni sono una prova, nel giudizio penale invece materiale di investigazione per accertare se la prova esista concretamente. Quindi: assolviamo pure Moggi, saremo tutti più felici. Ma il calcio italiano che figura ci fa?".
"[...] Il problema - scrive Lombardo - non è essere juventini o no, interisti o no, milanisti o no. Il problema è che ormai su Calciopoli, l'unica finora accertata, l'informazione è ormai al doping conclamato, di quello impossibile da fermare. La pratica, diciamolo, ormai è quotidiana: si butta fango nel ventilatore spacciandolo per essenza, tanto ci sarà sempre qualcuno che lo troverà profumato. E le ricostruzioni che montano e rismontano Calciopoli sono tutte giuste, tanto chi si ricorda? Il tifo, in fondo, è l'oblìo della memoria. L'Italia, lo sappiamo, è diventata una Repubblica fondata sulle intercettazioni e siccome leggere certe frasi non è come sentirle, ci si può inventare di tutto. Per questo l'udienza di oggi a Napoli non porterà nessuna novità nell'inchiesta, ma solo tanta confusione in più: basta trovare l'intercettazione giusta, con frasi ed inflessioni ad hoc, e il gioco è fatto. E poi: basta tirare in ballo un morto e la verità diventa assoluta, tanto in giro non c'è più un Facchetti che possa dire il contrario. Sì, è vero: Moggi e i suoi avvocati fanno il loro mestiere ed è probabile - ormai quasi certo - che tutta la vicenda penale finisca con un'assoluzione piena, visto il caos a cui siamo arrivati. Cosa che, se qualcuno ha ancora in testa un po' di diritto, non c'entra nulla con quello che è successo nel processo sportivo: lì le intercettazioni sono una prova, nel giudizio penale invece materiale di investigazione per accertare se la prova esista concretamente. Quindi: assolviamo pure Moggi, saremo tutti più felici. Ma il calcio italiano che figura ci fa?".
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Da interista, confesso di essere rimasto imbarazzato nel venire a sapere che anche dirigenti dell'Inter contattassero dirigenti arbitrali, in un clima vischioso di "vogliamose bene". Non è edificante ...
RispondiEliminaDetto questo, mi sembra che Moggi stia solevando un polverone. Mi sembra che Moggi nelle sue telefonate avesse il piglio di chi ha in pugno la situazione, è sicuro di sé e dà input precisi, come se desse disposizioni, veri e propri ordini. L'impressione è che invece Facchetti, come i dirigenti di Milan, Palermo, Reggina, si lamentino, chiedano un occhio di riguardo, come se chiedessero l'elemosina, le briciole. E ciò a prescindere dalle schede telefoniche e dagli effetti accertabili sui risultati dei contatti telefonici: importanti differenze che hanno rilevanza giuridica sia sul processo sportivo, sia su quello penale. E mi risulta che almeno alcune di queste nuove intercettazioni che ora emergono, fossero già a conoscenza dei giudici del processo sportivo.
Da interista, ma anche amante di sport, credo che riuscirei ad accettare, senza rammaricarmi troppo, la revoca all'Inter di uno scudetto discutibile, che non ho mai sentito veramente nostro. Non riuscirei mai ad accettare invece una riabilitazione di Moggi, una riabilitazione che sarebbe grave per tutto il calcio italiano.
Già rimango disgustato a vedere Moggi invitato a trasmissioni sportive di emittenti locali, in veste di opinionista esperto di calcio e osservare come sia trattato con deferenza quasi servile...
da interista-leninista dico che moggi è già stato riabilitato, dico che moggi è ancora influente (non come prima, ovvio, ma attenzione a volte ritornano, dceva il re stefano). E se venerdì sera arbitra uno tra Saccani/Rosetti/rocchi qualcosa ancora non quadra ... o forse sì.
RispondiEliminaSullo scudetto di cartone pure a me non piace e lo darei alla quarta classificata di quel campionato ma se continua a provocare rodimenti di c..o a pseudotifosi juventini me lo tengo strettostretto.
Cruyff
Quello che sta succedendo in questi giorni è davvero vergognoso: la linea difensiva (soggettiva e discutibilissima) di Moggi - perché di questo si sta parlando - trasformata in "fatto" oggettivo da tutti i mass media italiani. E ciò dimostra chiaramente quanto Lucky Luciano conti ancora...
RispondiEliminaDetto ciò, già all'epoca trovai abbastanza avventata l'assegnazione a tavolino di quello scudetto, che avrei trovato più logico non attribuire a nessuno.