lunedì 15 febbraio 2010

un grande napoli mette alle corde una buona inter

Di Diego Del Pozzo

Il posticipo della 24a giornata di Serie A, andato in scena ieri sera in un San Paolo gremito ed entusiasta, ha confermato che il Napoli potrà dire la sua fino al termine della stagione per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League.
Anche l'Inter capolista, infatti, è stata messa sotto sul piano del gioco, grazie a un match impostato alla perfezione da Walter Mazzarri e condotto dai giocatori azzurri davvero come se si trattasse di una finale senza domani: ritmo indiavolato, pressing alto, azzeramento delle fonti di gioco nerazzurre (encomiabile, a tale proposito, Pazienza su Sneijder), veloci e improvvisi capovolgimenti del fronte offensivo. Purtroppo, però, è mancata un po' di fortuna e quella cattiveria in zona-gol necessaria per compiere l'ultimo salto di qualità: così, anche stavolta, i legni delle porte del San Paolo hanno tremato un paio di volte (una per tempo: prima Hamsik, poi Quagliarella); Julio Cesar ha compiuto il consueto intervento soprannaturale su colpo di testa di Denis; e lo stesso centravanti argentino ha mancato, più o meno clamorosamente, almeno due comode palle-gol (sulle respinte dei due pali citati poco fa). Va detto, comunque, che l'Inter di Mourinho non è stata a guardare e, anzi, ha ribattuto colpo su colpo, contribuendo fortemente alla straordinaria intensità del match del San Paolo. I nerazzurri, infatti, hanno timbrato a loro volta un legno grazie a un bellissimo tiro da fuori di Muntari; hanno fallito un'occasione piuttosto semplice con Pandev (bravo, in ogni caso, il portiere azzurro De Sanctis); e hanno reclamato un rigore per fallo di mano in area di Aronica, giudicato involontario dall'arbitro Rosetti, che però ne aveva assegnato uno contro i nerazzurri, qualche domenica fa a Bari, per un intervento simile di Samuel (anzi, forse persino meno netto).
In definitiva, dunque, il posticipo di ieri sera può essere considerato un test assolutamente attendibile per le ambizioni partenopee, poiché a Fuorigrotta s'è esibita una Inter non certo in tono minore, anzi. Gli azzurri hanno reagito prontamente all'immeritato k.o. di Udine, facendo capire alle contendenti per la qualificazione Champions che dovranno fare i conti con loro fino alla fine. Spero solo che, di qui in avanti, a tutte sia consentito battersi ad armi pari.

2 commenti:

  1. Direi che ci hanno preso a pallonate e che meritavano una giusta vittoria! Aggiungo fuori argomento che anch'io ho il sospetto che il ritorno di Bettega non sia una casualità.. guardando ciò che è accaduto da quando lui è tornato alla juve, non riesco a non pensare che Moggi fosse la pedina sacrificale e che il vero malvagio fosse Bettega che in silenzio andò via e in silenzio è tornato..

    RispondiElimina
  2. Anche io trovo Bettega piuttosto inquietante...
    Ciao e a presto.

    RispondiElimina