lunedì 17 ottobre 2011

napoli: intervista ad aurelio de laurentiis prima della champions

Di Diego Del Pozzo

Ieri sera, quasi alla vigilia del big match di Champions League col Bayern Monaco, ho incontrato il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, al Napoli Film Festival, dov'è intervenuto come ospite serale nell'auditorium di Castel Sant'Elmo per parlare dei film della sua vita e del futuro del cinema italiano. Ebbene, nonostante la sconfitta casalinga di sabato contro il Parma, ho visto un De Laurentiis più carico che mai, per nulla intristito ma, anzi, pronto ad affrontare la gara di domani col piglio guerriero che serve in simili occasioni.
Presidente, potrebbe essere, quello di domani sera, il film calcistico finora più bello della sua vita?
"Naturalmente, me lo auguro. Però, non dimentichiamo contro chi dobbiamo giocare: questi attualmente sono i signori del calcio europeo. Magari, l'anno scorso non lo erano; ma quest'anno è così. Però, detto ciò, in campo si è in undici contro undici e il pallone è rotondo. Dunque, vediamo un po' che cosa riusciamo a fare. Tra l'altro, sarebbe bello riuscire a segnare almeno un gol contro di loro, in modo da interromperne il record di imbattibilità".
Che Napoli arriva a questa sfida?
"Una squadra concentrata e carica. Anzi, forse sabato sera contro il Parma abbiamo pagato proprio il fatto di essere già con la testa alla gara di Champions League. Direi che era quasi inevitabile, dato che i nostri ragazzi non sono robot, ma esseri umani".
Si spiega soltanto così la sconfitta interna contro la squadra di Colomba?
"No, perché comunque il Parma aveva più "fame" e maggiori motivazioni rispetto a noi. E poi, non dimentichiamo i voli transcontinentali ai quali sono stati sottoposti alcuni nostri uomini importanti, che probabilmente hanno dormito male e mangiato male. E anche questo sicuramente ha avuto una sua influenza".
A proposito di maggiori motivazioni e di dispendio, fisico e nervoso, derivante dagli impegni europei, quali avversarie teme di più per il prosieguo del campionato?
"Forse la Juventus potrebbe giovarsi del fatto di non dover giocare durante la settimana. Anche per questo motivo, mi sembra molto pericolosa in ottica scudetto. E poi, li vedo tutti molto carichi".
Alla vigilia del match europeo più importante della storia del suo Napoli, che bilancio si sente di fare della sua presidenza?
"Un bilancio positivo, per il quale parlano i fatti e i risultati. D'altronde, non dimentichiamo che siamo ancora al terzo anno del mio secondo quinquennio di presidenza. Nei primi cinque anni, il Napoli è risorto. Adesso si sta inserendo stabilmente nell'elite italiana ed europea: lo dimostrano anche la considerazione sempre crescente da parte dei mass media e, passo dopo passo, il valore sempre maggiore del nostro marchio. L'importante, comunque, è continuare a restare con i piedi ben saldati per terra e proseguire nel nostro lavoro. Non dimentichiamo, infatti, dove eravamo pochi anni fa. E poi, quando c'è stato il sorteggio del gruppo di Champions League, tutti si fasciavano la testa per la complessità dei nostri abbinamenti, mentre adesso sembra che il Napoli debba fare i bozzi in testa a tutti. Come al solito, invece, ci vuole equilibrio e bisogna proseguire la scalata un passo alla volta, in modo da farsi trovare pronti nel momento di grande cambiamento del calcio europeo che arriverà da qui a qualche anno".

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