Il commissario tecnico paraguayano, l'argentino Gerardo Martino, ha messo in campo, infatti, una nazionale albiroja tutta grinta e disciplina, capace per larghi tratti della gara di ingabbiare i "facitori di gioco" delle Furie Rosse, Xavi e Xabi Alonso (particolarmente deludente quest'ultimo...), oltre che il temuto David Villa, purtroppo ancora una volta malamente assistito da un Fernando Torres lontanissimo da uno stato di forma accettabile.
Di fronte alla ragnatela difensiva paraguayana, quindi, persino il celebrato possesso palla iberico è andato in crisi, letteralmente prosciugato dal feroce pressing e dai sistematici raddoppi degli avversari. Peccato, allora, che i sudamericani abbiano sprecato malamente la straordinaria occasione di portarsi sul punteggio di 1-0, fallendo un calcio di rigore col centravanti Cardozo (peraltro, uno specialista della materia...), perché non so se la Spagna sarebbe poi riuscita a rimontare l'eventuale rete di svantaggio, di fronte a un Paraguay che si sarebbe ulteriormente galvanizzato e avrebbe chiuso ancora di più tutti gli spazi a disposizione degli uomini di Vicente Del Bosque.
Comunque, dopo un rigore fallito a sua volta con Xabi Alonso, gli spagnoli hanno approfittato di cotanta generosità col cinismo dei grandi, chiudendo il match a soli sette minuti dal fischio finale, grazie a un guizzo irresistibile di Iniesta finalizzato da par suo dal solito, implacabile David Villa (nella foto in alto, esultante dopo il suo gol), issatosi solitario in vetta alla classifica dei cannonieri del Mondiale sudafricano. Alla fine, dunque, la differenza l'ha fatta l'abitudine della grande squadra ad archiviare le pratiche spinose, pur senza entusiasmare né convincere del tutto. In semifinale, però, con la giovane e pirotecnica Germania multietnica vista finora ci vorranno davvero le Furie Rosse al loro meglio.
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