Il 3-2 conclusivo, che sarebbe potuto diventare 3-3 e produrre dei pirotecnici tempi supplementari se solo la traversa non avesse fermato una punizione-bomba del sempre ottimo Diego Forlan (autentico condottiero dei sudamericani), rende merito, infatti, sia ai tedeschi sia all'Uruguay, che non ha mai mollato, nonostante potesse anche considerarsi appagato da un ingresso tra le prime quattro che mancava alla Celeste da ben quarant'anni. La finale per il terzo posto, tra l'altro, ha mostrato con un'evidenza addirittura esagerata quanto le due semifinali sarebbero potute essere diverse se tra le fila delle squadre sconfitte, appunto Germania e Uruguay, avessero potuto essere presenti due fuoriclasse come Thomas Muller - nettamente il miglior giovane del torneo sudafricano - e Luis Suarez, entrambi assenti per squalifiche probabilmente risultate decisive per la composizione delle due finali.
In particolare Muller, infatti, si è rivelato, nonostante la giovane età, assolutamente fondamentale per gli equilibri della squadra di Loew, dall'alto del suo notevole talento tecnico ma, soprattutto, di un'intelligenza tattica e una duttilità assolutamente fuori dal comune. Di questo ragazzo, forgiato da Louis van Gaal nel Bayern Monaco di quest'anno, sentiremo sicuramente parlare ai massimi livelli. Anzi, forse tra vent'anni si ricorderà Sudafrica 2010 come il Mondiale che lanciò Thomas Muller.
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