giovedì 10 settembre 2009
situazione preoccupante per l'argentina
Di Diego Del Pozzo
Adesso sì che la situazione è diventata preoccupante. Dopo la sconfitta di ieri sera in Paraguay, infatti, la qualificazione dell'Argentina ai prossimi Mondiali è realmente in pericolo.
La squadra di Maradona è quinta in classifica; posizione che, tra due partite, le varrebbe unicamente lo spareggio con la quarta del girone centro-nordamericano. Ma, a un solo punto, l'Albiceleste è tallonata da Uruguay e Venezuela, con la Colombia ad appena due punti: insomma, con due sole partite ancora da disputare, il rischio di restare fuori da Sudafrica 2010 si fa maledettamente concreto.
Dopo essere stata ridicolizzata a domicilio dal Brasile, dunque, anche ieri sera, in uno stadio Defensores del Chaco di Asunciòn ribollente di entusiasmo, l'Argentina è stata surclassata dal Paraguay, anche oltre lo striminzito 1-0 finale. Lo testimoniano il palo e la traversa colpiti dall'Albiroja e, più in generale, un dominio netto anzitutto sul piano tattico. E qui, purtroppo per chi gli vuol bene, non può che essere chiamato in causa l'attuale commissario tecnico argentino Diego Armando Maradona, che ancora una volta mostra un'assoluta incapacità di leggere le partite e, soprattutto, si intestardisce in scelte discutibili che, alla fine, l'evidenza dei fatti conferma essere sbagliatissime. Eccone alcune: l'assurdo ostracismo nei confronti di un muro difensivo come Samuel, nonostante l'autentica "banda del buco" che continua a proporre al centro della difesa; il mancato inserimento di un centravanti come Diego Milito almeno in panchina (cosa che, poi, lo costringe a puntare sull'immobile totem Martin Palermo nel momento del bisogno); l'esasperato ricorso ai cross dalle fasce, impossibili da raggiungere per la coppia di nanetti schierati in attacco (ieri sera Messi e Aguero, ma le alternative sono Tevez e Lavezzi, altrettanto inadatti al gioco aereo).
Insomma, nonostante i tanti campioni sui quali può contare, l'Argentina maradoniana continua a sembrare una squadra senza né capo né coda, col commissario tecnico tradito innanzitutto dagli uomini sui quali ha investito di più (Messi e Mascherano su tutti, peggiori in campo sia contro il Brasile che contro il Paraguay, ovviamente tacendo della difesa centrale). In un quadro così cupo, però, la cosa più preoccupante è lo sguardo spento dei giocatori e quello completamente spaesato di Maradona in panchina.
Alla fine, resto convinto che l'Argentina ai Mondiali ci sarà. Però, per una squadra che ha il potenziale per provare a vincerli, è inevitabile che s'imponga una decisione sul futuro prossimo.
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