lunedì 7 settembre 2009

brasile e spagna fanno già paura

Di Diego Del Pozzo

Le partite di sabato sera, valide per le qualificazioni al Mondiale del prossimo anno in Sudafrica, hanno detto alcune cose estremamente chiare.
Innanzitutto, che per la vittoria finale le grandi favorite sono, allo stato attuale, il Brasile e la Spagna. La prima, dopo la netta vittoria in trasferta contro l'Argentina (1-3: qui sopra, nella foto), è già qualificata; alla seconda basta davvero poco (e, comunque, il 5-0 rifilato al Belgio - non al Lussemburgo - si commenta da solo...).
Un'altra indicazione, di segno diametralmente opposto, riguarda invece le due finaliste dell'edizione 2006: la grigia Italia lippiana - vincitrice in Georgia soltanto grazie a due colpi di... Kuladze - e la disorientata Francia di Domenech, il quale sta facendo più danni di Attila su un movimento calcistico che, attualmente, può esprimere giocatori di primissimo livello, peraltro nel pieno della carriera e non a fine attività come i nazionali italiani. Ebbene, l'ineffabile commissario tecnico transalpino rischia seriamente di non far qualificare la propria squadra, a maggior ragione dopo il pareggio casalingo contro la Romania. Nel girone dell'Italia, invece, non c'è, per fortuna, una selezione rampante e vogliosa come la Serbia (attualmente prima nel gruppo dei "cugini"), ma soltanto due team di medio livello come l'Irlanda del Trap e l'anarchica Bulgaria: alla fine, dunque, persino una squadra in disarmo come quella vista in Georgia, dovrebbe farcela ad arrivare prima nel suo girone e a qualificarsi alla fase finale senza passare per i play-off tra le seconde classificate.
Tornando al Brasile, visto sabato notte azzerare l'Argentina di Maradona (qui sopra, perplesso nella foto) nel caldissimo stadio di Rosario, la cosa che fa più paura è come la qualità superiore di questa squadra sia stata, ormai, definitivamente saldata a quella mentalità utilitaristica e pragmatica predicata da chi, l'attuale commissario tecnico Dunga, un Mondiale in questo modo è riuscito già a vincerlo da calciatore, nel 1994; tra l'altro, con una squadra sicuramente meno forte di quella che lui allena oggi.
Il Brasile visto a Rosario, infatti, ha grinta, cuore, tecnica, velocità, forza fisica, imprevedibilità nelle soluzioni individuali, efficacia estrema: e il mix che ne viene fuori, in proiezione Sudafrica 2010, potrebbe realmente essere letale per tutte le possibili avversarie. Anche per la pur ottima Spagna.

4 commenti:

  1. effettivamente il brasile è proprio forte. giorgio

    RispondiElimina
  2. Si, come in tutte le precedenti qualificazioni ai mondiali, peccato che poi spesso ha miseramente fallito.. trovo più preoccupante il fatto che la federazione argentina non trovi un selezionatore all'altezza del materiale umano di cui dispone.

    RispondiElimina
  3. a chi fanno paura spagna e brasile?
    non scherziamo e non diamo giudizi affrettati su una partita di inizio stagione. via.

    KUBALA

    RispondiElimina
  4. Ciao Kubala,
    secondo me questa edizione del Brasile, invece, è proprio forte. E anche se, magari, non farà paura, è certamente tra le favorite del prossimo Mondiale.
    Approfitto per chiederti di indicarmi il link del tuo blog, che ho visitato un po' di tempo fa e che vorrei inserire tra i miei preferiti.
    A presto.

    RispondiElimina