martedì 1 settembre 2009
serie a: il punto della situazione al primo pit stop
Di Diego Del Pozzo
Cosa hanno detto di rilevante le prime due giornate della Serie A 2009-2010, quando s'è finalmente chiuso il calciomercato estivo e il campionato si ferma per quindici giorni per lasciare spazio alle partite delle Nazionali?
Innanzitutto, che quest'anno sarà ancora più duro scucire lo scudetto dalle maglie dell'Inter di Mourinho, non per chissà quali alchimie tattiche escogitate dal vate portoghese, bensì a causa di una rosa che appare ancora più forte ed equilibrata rispetto a quelle, pur vincenti, degli ultimi anni: l'addio a Ibra, infatti, è stato ampiamente compensato da arrivi di qualità superiore (la coppia Milito-Eto'o in attacco [il primo, nella foto qui sopra], Thiago Motta e Sneijder a dare più tecnica e velocità in mezzo al campo, il capitano del Brasile Lucio a rinsaldare ulteriormente i ranghi difensivi). Insomma, le speranze delle (presunte) rivali devono rivolgersi alla fame di Champions League che potrebbe distogliere i nerazzurri dall'obiettivo casalingo, anche perché la squadra di quest'anno sembra effettivamente tarata proprio per provare a centrare quel trofeo che rischia di diventare l'eterna ossessione di Massimo Moratti.
La squadra più attrezzata per provare a fare il solletico all'Inter sembra sicuramente la nuova Juventus brasiliana di Diego (nella foto sotto), Felipe Melo e Amauri, rinforzata in extremis anche dall'arrivo di Fabio Grosso sulla fascia sinistra: l'intelaiatura appare solida, gli equilibri già consolidati, le alternative abbondanti e la guida tecnica di Ciro Ferrara sicura anche più di quanto ci si potesse aspettare. Detto ciò, però, l'Inter di quest'anno sembra ancora di un altro pianeta.
Dietro le due presumibili contendenti, quindi, potrebbe anche esserci spazio per qualche sorpresa, poiché la pochezza tecnico-societaria del Milan sta deflagrando in tutta la sua evidenza (la presenza dell'ottimo Carlo Ancelotti l'aveva appena appena nascosta, nel corso delle ultime due stagioni); le oggettive difficoltà finanziarie della Roma stanno per produrre un ridimensionamento tecnico che, probabilmente, sarà anticipato dopo le (clamorose?) dimissioni odierne di Luciano Spalletti; lo schizofrenico mercato estivo della Fiorentina ha sguarnito il centrocampo della "Viola", rendendola ancora meno adatta a sostenere il peso dell'accoppiata Campionato-Champions con la quale, invece, dovrà fare i conti almeno fino alla fine dell'anno solare.
Tra le possibili sorprese, dunque, potrebbe recitare un ruolo di primissimo piano l'aggressivo e ambizioso Genoa di Preziosi-Gasperini, tutt'altro che indebolito dopo le cessioni di Milito e Motta, ma anzi "riaggiustato" alla grande grazie a mosse di mercato di rara sapienza, tra l'altro positivamente proiettate anche verso il futuro: e, a questo proposito, attenti allo spagnolo Zapater! L'altrettanto ambizioso Napoli del presidente Aurelio De Laurentiis, poi, ha posto rimedio al disastroso finale della scorsa stagione con una campagna acquisti estiva che ha indubbiamente potenziato il telaio della squadra (De Sanctis in porta, Campagnaro in difesa, Zuniga e Cigarini a centrocampo, Quagliarella e il promettente austriaco Hoffer in attacco: nella foto sotto), lasciando però ancora irrisolte alcune questioni che già lo scorso anno erano rimaste senza risposta: può un centrocampo tanto leggero fisicamente competere con quelli delle squadre di vertice? Non sarebbe stato saggio acquistare anche un centravanti di peso più convincente di Denis, per poter variare un gioco che, presumibilmente, sarà sempre gestito palla a terra e con scambi in velocità? E, soprattutto, chi coprirà adeguatamente la fascia sinistra di centrocampo nel 3-5-2 che anche Donadoni pare intenzionato a proporre per tutta la stagione? In particolare, il "buco" a sinistra rischia di limitare la squadra anche quest'anno. E, a tale proposito, continuo a non capire la cessione in comproprietà di Daniele Mannini nell'ambito della trattativa per Campagnaro, a maggior ragione alla luce dell'ottima partenza dell'esterno sinistro-destro nella bella Sampdoria di Gigi Del Neri.
E proprio la Sampdoria a me piace tantissimo, per come è stata costruita e per come sta rispondendo sul campo: il solidissimo 4-4-2 di Del Neri, infatti, sembra fatto apposta per esaltare le qualità della straordinaria coppia d'attacco Cassano-Pazzini (con il buon Pozzi appena arrivato dall'Empoli), degli esterni di centrocampo Semioli-Padalino-Mannini e dei due interni Palombo-Tissone. Se tutto va per il meglio, la Sampdoria potrebbe essere davvero la sorpresona del torneo. Subito dietro, quindi, vedo il buon Palermo di Walter Zenga - che, però, deve sperare in un Miccoli in piena forma per tutto l'anno, nonostante il miglioratissimo Cavani e il potenziale "crack" argentino Pastore - e l'equilibrata Lazio dell'ottimo Ballardini, pronta a giocarsi l'accesso in Europa con la collaudata Udinese di Totò Di Natale e di un Floro Flores atteso alla definitiva esplosione. Per l'Europa potrebbe esserci anche il Parma, che il presidente Ghirardi e il neo-direttore sportivo Pietro Leonardi hanno sensibilmente rinforzato, con innesti del calibro di Galloppa, Dzemaili, Zaccardo, Panucci, Bojinov, Lanzafame, Biabiany.
Dietro le squadre citate finora, infine, dovrebbe esserci il gruppone di coloro che lotteranno esclusivamente per la salvezza, con qualcuna che - come sempre accade - si eleverà al rango superiore, sorprendendo tutti per come riuscirà a fare le nozze con i fichi secchi: in tal senso, ottime indiziate per condurre un campionato tranquillo, nonostante i risibili mezzi a disposizione, mi sembrano lo sbarazzino Bari di Ventura e il sempre solido Siena di Giampaolo. Ritengo fortemente a rischio, al contrario, Catania, Livorno e un Bologna gestito sempre peggio.
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