giovedì 19 maggio 2011

il porto di villas boas trionfa anche in europa league

Pronostico rispettato: va al Porto l'edizione numero due dell'Europa League, che consacra anche a livello continentale la squadra di André Villas Boas, il tecnico più desiderato d'Europa. All'ex assistente di Mourinho riesce la doppietta che il suo "maestro" ottenne nel 2003, quando conquistò il titolo nazionale e l'allora Coppa Uefa. Poi rimase a Oporto e l'anno seguente centrò il colpo grosso, ovvero la Champions League. E' questa la strada che il "discepolo" potrebbe voler ripercorrere, ma in attesa che Villas Boas decida sul proprio futuro bisogna registrare il successo di questa squadra travolgente, capace di realizzare ben 130 gol in 52 partite giocate prima di ieri sera.
Ma quello visto in finale di Europa League non è stato un Porto brillante, più a causa dell'atteggiamento dello Sporting Braga che per colpe proprie. La formazione biancorossa allenata da quel Domingos che da calciatore fu una stella - ironia della sorte - proprio del Porto ha pensato, infatti, soprattutto a non far giocare gli avversari, tentando di ripetere quanto le era già riuscito nelle semifinali contro il Benfica. Così i Dragoni sono rimasti invischiati in questa sorta di ragnatela, con il Braga impegnato soprattutto a contenere e a chiudere tutti gli spazi, operando continui raddoppi di mercatura per bloccare i rifornimenti ai temuti Falcao (qui, nella foto, il suo gol decisivo) e Hulk, micidiale coppia d'attacco del Porto. La squadra di Villas Boas non è stata, quindi, lucida come sempre, perché gli avversari le hanno impedito di giocare e quello dell'Aviva Stadium di Dublino non è stato certo calcio-spettacolo.
Nei primi 45 minuti il Porto, con la difesa molto alta come sempre, è spesso andato a sbattere contro un muro e soltanto nel finale, a un minuto dall'intervallo, è riuscito a passare contro la squadra la cui porta era difesa dall'ex romanista Artur e alla quale nella classifica del campionato portoghese ha inflitto ben 38 punti di distacco. La rete che ha deciso il match è arrivata grazie a un errore di Rodriguez, il quale ha permesso a Guarin di andarsene in ripartenza e di pennellare un bel cross dalla destra sul quale, scattando sul filo del fuorigioco, Falcao ha colpito di testa segnando il suo diciassettesimo gol in Europa League, per regalare un altro trofeo ai Dragoni, che domenica avranno la possibilità di conquistare anche la coppa nazionale.
E' stato quindi, ancora una volta, l'attaccante colombiano che ricorda Pippo Inzaghi e porta il nome dell'ex Divino della Roma a fare da mattatore in questa finale di Europa League che il Porto ha vinto meritatamente. Nella ripresa il Braga ha inserito forze fresche, con Kakà, Mossorò (che ha subito sprecato l'unica palla gol degli uomini di Domingos) e poi anche l'ex ravennate Meyong, attaccante del Camerun finito spesso in fuorigioco. Ma la situazione non è cambiata, anche perché lo stesso Braga ha continuato quasi soltanto a contenere e a fare collezione di cartellini gialli. Per il Porto c'è stata un'unica palla-gol, con un colpo di testa da posizione favorevole di Alvaro Pereira, poi la formazione di Villas Boas ha cercato soprattutto il possesso palla fino al novantesimo. E, alla fine, si è goduta il momento del trionfo, con la Coppa consegnata da Michel Platini al portiere brasiliano e capitano Helton.
Fonte: Ansa.

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