mercoledì 16 giugno 2010

sudafrica 2010: il punto dopo la prima giornata

Di Diego Del Pozzo

La prima giornata del Mondiale sudafricano s'è conclusa con la sconcertante e non pronosticabile vittoria della Svizzera sulla favoritissima Spagna, battuta 1-0 in contropiede dopo aver concluso una ventina di volte verso la porta avversaria. Va sottolineata, però, la buona prestazione di una squadra elvetica compatta, motivata, difensivamente di alto livello e persino pericolosa in un paio di ripartenze. Gli iberici, invece, hanno evidenziato lo storico difetto che tutti credevano fosse stato cancellato dalla vittoria all'Europeo di due anni fa: quello, cioè, di specchiarsi troppo nella loro imbarazzante superiorità tecnica. Non credo, comunque, che la Spagna possa correre il rischio di essere eliminata al primo turno.
L'altra grande favorita della vigilia, il Brasile "europeo" di Carlos Dunga, ha invece avuto la meglio di misura (2-1) su una Corea del Nord arcigna e motivatissima. Alla fine, però, un paio di lampi dei tanti solisti brasiliani sono bastati per risolvere una gara che si stava facendo complicata. Adesso, i Pentacampeones sono attesi dalle altre due corazzate del girone, Costa d'Avorio e Portogallo, che hanno impattato tra loro a reti bianche.
Detto altrove delle ottime Argentina e Germania, vanno evidenziate le deludenti prestazioni della Francia e dell'Inghilterra, con particolare menzione negativa per la squadra di Capello, tradita ancora una volta da una "papera" di un suo portiere e da una mentalità tremebonda. Da parte sua, l'Olanda ha impressionato per solidità e voglia di vincere (2-0 sulla Danimarca), pur senza entusiasmare dal punto di vista del gioco: proprio questo, però, dovrebbe preoccupare gli avversari, perché se le "cicale" si mettono a fare le "formiche" potrebbe non essercene per nessuno.
Chiusura d'obbligo per la grigia Italia di Marcello Lippi, che ha recuperato una gara difficile contro il Paraguay, dimostrando buona tenuta atletica e mentale, ma pessime condizioni di un paio di uomini-chiave in difesa e attacco: capitan Cannavaro e il centravanti titolare Gilardino. Per come si era messo il match, però, sarebbe stato estremamente utile - vero Marcello? - avere a disposizione un Cassano o, meglio ancora, un Balotelli pronto ad alzarsi dalla panchina per dare la scossa a una squadra che, invece, è apparsa - come si sapeva - totalmente priva di fantasia e geometrie plausibili, appannaggio in rosa del solo Pirlo, tristemente infortunato. Nel 2006, anche se a "scartamento ridotto", c'erano comunque Francesco Totti e Alex Del Piero...

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