lunedì 7 dicembre 2009

l'impossibile squalifica dello stadio olimpico

Di Diego Del Pozzo

Cosa dovranno mai combinare i teppisti che si spacciano per tifosi di Roma e Lazio per far squalificare lo stadio Olimpico dagli organi di giustizia sportiva?
Petardi e botti pericolosi e assordanti, "puncicature" ai supporters avversari (una simpatica abitudine degli ultrà giallorossi), cori vergognosi ed esposizione di striscioni di pessimo gusto, persino una interruzione di quasi dieci minuti del derby di ieri sera (nella foto qui sopra, un po' di elettricità anche in campo): nulla riesce a smuovere il giudice sportivo e a fargli decidere la sacrosanta squalifica - o perlomeno l'interdizione al pubblico per alcune gare - dello stadio romano di proprietà del CONI. Che sia proprio l'autorevole ente proprietario la causa di questo continuo doppiopesismo rispetto ad altri casi analoghi? Diceva quel tale: a pensar male, a volte...
Qualche anno fa, per tornare a un esempio che mi tocca più da vicino, il Napoli pagò con alcune giornate di squalifica del San Paolo il reiterato lancio di petardi da parte di un gruppo che, fu poi dimostrato, intendeva ricattare la società. Perché a Roma tutto ciò può accadere impunemente, senza timori di conseguenze che non siano "multine" da poche decine di migliaia di euro?

1 commento:

  1. Ti devo un pranzo e tu mi devi procurare un procuratore sportivo:-)))
    Il tuo senatore

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