(Il Mattino - 18 luglio 2009)
Proprio col racconto dell’idea del “Virtual Ticket”, a Ischia De Laurentiis anticipa, in qualche modo, l’atmosfera dei match di alta classifica che attendono il Napoli durante la prossima stagione. Lo fa durante un summit con alcuni importanti produttori hollywoodiani, quando utilizza questo esempio calcistico. “Nel nostro Paese – spiega il presidente azzurro – c’è una totale prevenzione nei confronti di ciò che non si conosce. E questo frena la crescita e l’innovazione, in tutti i settori. Invece, col Napoli io mi sono inventato il “Biglietto virtuale” e ho fatto scoppiare la rivoluzione”.
De Laurentiis entra nel vivo del discorso: “Quando l’anno scorso sono stato per la prima volta al sorteggio delle coppe europee, a Nyon e poi a Montecarlo, ho avvicinato i dirigenti di Inter e Juventus e, poiché volevo capire, gli ho chiesto a che cifre vendessero le partite di un preliminare di Champions League. Quando mi sono sentito rispondere che stavamo parlando di 100-150mila euro gli ho chiesto, un po’ provocatoriamente, se volevano venderle a me”. Con questa premessa, l’attenzione della platea è tutta per lui. E Aurelio De Laurentiis passa a illustrare la “ricetta” innovativa che ha seguito per il suo Napoli: “Di fronte a cifre così esigue, ho pensato che per i diritti televisivi della partita di Intertoto contro il Panionios dovevo comportarmi in modo diverso. Prima ho provato con Rai e Mediaset, ricevendo soltanto rifiuti. Poi, d’accordo con i vertici di Sky, mi sono inventato la rivoluzione del “Virtual Ticket”, che ha posto il Napoli all’avanguardia rispetto alle grandi del calcio italiano”. De Laurentiis rievoca i dettagli: “Ho detto a Tom Mockridge di Sky che non volevo un euro per i diritti televisivi della partita, ma che doveva far gestire direttamente a me tutta la pubblicità sui tanti canali satellitari della loro piattaforma. Poi, gli ho proposto di mandare in onda la partita soltanto in “pay per view”, facendo pagare allo spettatore, quindi, un vero e proprio biglietto virtuale. In questo modo, alla fine ho fatturato un milione e 200mila euro per una semplice partita di Intertoto contro una piccola squadra greca. E’ così che si innova, senza appiattirsi sull’esistente, ma guardando al futuro”.
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