martedì 21 aprile 2009

diciott'anni...

Di Diego Del Pozzo

Non vorrei che anche stavolta c'entrasse "lo zampino" di Josè Mourinho. Nella vicenda dei vergognosi cori razzisti che il tifo juventino ha dedicato, per l'intera partita di sabato sera, alla giovane stella dell'Inter Mario Balotelli c'è, infatti, un aspetto che mi ha molto colpito e che, francamente, ancora non riesco a spiegarmi completamente.
Si tratta dell'ingiustificato ritardo col quale l'Inter è ritornata in campo dopo l'intervallo tra primo e secondo tempo, con la Juventus già schierata da tempo in mezzo al campo, i guardalinee mandati negli spogliatoi alla ricerca dei nerazzurri e l'intero stadio a fischiare e ululare. Ebbene, gli uomini di Mourinho sono rientrati in campo con estrema lentezza, che m'è subito parsa studiata ad arte dal tecnico portoghese, probabilmente per accendere ulteriormente il clima in vista della ripresa. Penultimo a rientrare in campo, tra i fischi, è stato proprio don Josè da Setubal; ma - sorpresa delle sorprese - ultimissimo a sbucare dal tunnel degli spogliatoi, con fare ciondolante e un po' indolente, è stato il diciottenne Mario Balotelli, completamente solo e senza la "protezione" di nessun compagno più esperto. E, in quel preciso momento, sugli spalti si è scatenato "l'inferno", con ulteriore aumento dei decibel e della volgarità degli insulti. Naturalmente, è inutile sottolineare che l'odioso atteggiamento dell'intero stadio torinese era iniziato già da molto prima, fin dal fischio d'inizio. Ma, appunto per questo, perché a Balotelli è stato permesso - o suggerito? - questo stranissimo ingresso ritardato in solitaria, dopo l'intervallo?
Nel corso del secondo tempo, poi, quasi come se qualcuno gli avesse spinto il pulsante di un interruttore sulla schiena, il diciottenne attaccante ha segnato il gol del vantaggio nerazzurro (e non è stato ammonito, nonostante la scomposta esultanza fuori campo, addirittura appeso alla recinzione della tribuna dei suoi tifosi), ha irriso costantemente gli avversari, ha protestato di continuo con l'arbitro (spesso per falli suoi su avversari che, a terra doloranti, venivano regolarmente insolentiti...), ha causato l'espulsione di Tiago al quale è riuscito a far saltare i nervi, è stato finalmente ammonito dopo l'ennesima protesta e offesa ad arbitro e avversari.
Tutto ciò, secondo me, può essere soltanto parzialmente collegato alle eventuali pressioni derivategli dai continui - e, lo ripeto, vergognosi - cori razzisti dei quali è stato oggetto per l'intera serata. Balotelli, infatti, non mi sembra uno che soffra la pressione ma, anzi, mi ha sempre dato l'impressione di un giocatore che le pressioni se le va addirittura a cercare, le ingigantisce, per poi gestirle ottimamente dal punto di vista calcistico, un po' meno da quello caratteriale.
Perché all'inizio ho ipotizzato "lo zampino" di Mourinho, dunque? Bè, non vorrei che dietro questo eccesso di adrenalina e il reiterato e francamente eccessivo sbandieramento della propria personalità - che, secondo me, va mostrata ma mai sbattuta in faccia, soprattutto se sei un grande campione... - ci fossero i famosi giochetti mentali del tecnico portoghese, quei mind games che, magari, contribuiscono a portarti alla vittoria calcistica ma che sulla corretta crescita di un ragazzino diciottenne, già di suo un po' presuntuoso e problematico, potrebbero avere effetti deleteri decisivi per la sua carriera e la sua vita adulta.
Ovviamente, spero davvero di sbagliarmi...

3 commenti:

  1. Non ci crederai, ma finalmente ho "postato" (che brutta parola!) anch'io su Balotelli. Penso che non condividerari, ma spero che ti piaccia. Trovi sul febbrea90 le mie considerazioni. Ho linkato calciopassioni su Santon. Ma chi va a cliccare "Santon" nel mio post? Ammesso che qualcuno nel mondo legga il mio post?
    Pingu71

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  2. Io li leggo sempre i tuoi post. Anzi, vorrei che fossero più frequenti e magari firmati col nome e non con lo pseudonimo.

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  3. Quella di Mourinho che aizza il giovane Balotelli è un'ipotesi interessante, che non posso escludere a priori (il Mou non è uno stinco di santo ed è fine psicologo, talvolta abile provocatore). E' un'ipotesi che ha una sua logica, ma è anche "dietrologica", quindi come tale non falsificabile (nel senso popperiano del termine).

    Qui mi limito a osservare che le tendenze caratteriali di Balotelli erano un problema già l'anno scorso, con Mancini, ben prima dell'arrivo di Mourinho. Anche l'anno scorso i suoi avversari si lamentavano di suoi comportamenti provocatori, già l'anno scorso ha rischiato più volte l'espulsione. Quest'anno il Mou, per tutto il girone di andata, ha tutt'altro che incoraggiato Balotelli nei suoi atteggiamenti: l'ha anzi più volte cazziato coram populi e non lo faceva giocare.

    Balotelli ha di suo un caratetre difficile e arrogante, che gli viene da una storia difficile e da un'integrazione con il suo paese di adozione, l'Italia, ancora da costruire, con in più tutta l'insicurezza che può avere un adolescente, che è dovuto crescere in fretta.

    Ha volta ho l'impressione che un personaggio "eccessivo" di suo come Balotelli rischia di attirarsi un'attenzione eccessiva e un po' morbosa da parte non solo dei media, ma anche della critica più avveduta. Non mi è chiaro ad esempio perché mai un dribbling prolungato e sicuramente irritante per avversari in svantaggio debba diventare, se fatto da Balotelli, una provocazione contro la Juve(l'ho sentito dalla viva voce del telecronista di Mediaset premium).

    Se il dribbling prolungato lo faceva Messi o Cristiano Ronaldo avrebbero detto la stessa cosa?

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