sabato 25 aprile 2009

una targa... razzista?

Di Diego Del Pozzo

Oggi pomeriggio mi è capitato di "intercettare" nei siti delle agenzie di stampa una notizia che mi ha davvero lasciato senza parole: l'assessore alla cultura del Comune di Napoli, Nicola Oddati, ha consegnato una targa contro il razzismo all'attaccante dell'Inter Mario Balotelli, nel corso di una breve cerimonia svoltasi all'interno dell'albergo napoletano che ospita il ritiro dei nerazzurri, impegnati domani sera nel posticipo al San Paolo contro la squadra allenata da Roberto Donadoni.
Ma una targa per quale motivo? Perché Balotelli merita una targa più di ogni altro calciatore volgarmente insolentito negli stadi nostrani? Non è forse italiano come l'assessore Oddati o come chiunque di noi? A Materazzi - altro caso di interista fischiatissimo ovunque - l'assessore avrebbe mai pensato di dare una targa? Mi sembra che, in questo caso, la smania di "stare sulla notizia" da parte di un politico locale abbia prodotto quasi un caso di "razzismo inconscio" e, principalmente, di volgare provincialismo. Fossi stato in Balotelli, mi sarei profondamente offeso di fronte a una trovata di questo tipo.
Ancora maggiore sconcerto ho provato di fronte alle dichiarazioni dell'assessore comunale partenopeo. "Napoli - ha ricordato Oddati, nell'anno di grazia 2009 - è una città aperta e solidale, designata sede del Forum Universale delle Culture nel 2013, quindi sede della pace, dell'amicizia, della tolleranza e dell'intercultura; per questo la testimonianza a Mario Balotelli, estesa a tutti i ragazzi che vengono da altre aree del mondo e che giocano sui nostri campi, così come a tutti quelli che vivono in Italia, è un segnale importante".
Mi verrebbe quasi da pensare che l'assessore in questione del Comune di Napoli abbia voluto cogliere l'occasione per farsi un po' di pubblicità, tenendo anche presente che proprio lui è l'amministratore locale che sta seguendo in prima persona l'organizzazione del citato (da lui) Forum Universale delle Culture del 2013. In realtà, però, c'è un retroscena che mette tutta questa vicenda sotto una luce ben diversa; un retroscena - reale, non una battuta... - che salva "capra e cavoli": il buon Nicola Oddati, infatti, è interista sfegatato e voleva semplicemente incontrare Balotelli di persona, così s'è inventato questa targa, purtroppo di cattivissimo gusto.

3 commenti:

  1. Ciao, curo il blog Tempi Supplementari (tempi-supplementari.blogspot.com) e volevo chiederti se vuoi fare uno scambio link.
    A presto ;)

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  2. Ma ti immagini un amministratore di un qualsiasi stato degli USA che consegna una targa a un atleta di origini afro per dimostrare il suo spirito democratico? Nella migliore delle ipotesi sarebbe considerato un membro del KKK con problemi di legittimazione.
    Nell'era Obama, al culmine di un processo di affermazione dei diritti civili che ha portato un afro americano a diventare l'uomo più potente del mondo, in Italia c'è chi offre una targa a Balotelli perchè nero e fischiato. Hai ragione, se fossi stato Balotelli mi sarei offeso. Ma la cosa più divertente è che Supermario non è "uno dei tanti ragazzi che vengono da altre aree del mondo". Qualcuno dica al Comune che Supermario è nato a Palermo e poi è cresciuto a Brescia: forse faranno fatica ad accettarlo, ma Balotelli è italiano. Al massimo si potrebbe definire un emigrato meridionale. Ma questo non ditelo al Comune, altrimenti la prossima volta che arriva l'Inter gli danno una targa in ricordo di tutti i ragazzi meridionali che hanno lasciato la bella Magna Grecia per il profondo e nebbioso Nord...

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  3. Hai detto tutto nelle ultime dieci righe, caro Diego.

    Ti inserisco nel mio blogroll, se ti va facciamo uno scambio link! Passa a trovarmi ;)

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